Forte protesta dell’US dairy Export Council: il trattato CETA tra Europa e Canada, che ha riconosciuto il mutuo riconoscimento di tante indicazioni geografiche (IG) europee oltreoceano, metterebbe a rischio 21 miliardi di formaggi USA con nomi come asiago, feta, fontina.
E il trattato CETA- per molti, sarebbe l’esempio da seguire per il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra Usa ed Europa.
Gli Usa sono terra di immigrazione da parte degli europei: normale quindi trovare nomi di formaggi a tutti gli effetti europei, sebbene prodotti negli Usa. E’ così inaccettabile- queste le parole dell’US Dairy Export Council- una tutela dei formaggi europei a denominazione di origine- precisa come quella ottenuta dalla UE entro l’accordo CETA con il Canada.
Solo indicazioni geografiche limitate e precise
In base alle affermazioni del Consiglio USA per l’Export lattiero-caseario, allora, denominazioni generiche come “grana”, “fontina”, “asiago”, dovrebbero poter continuare ad essere usate anche negli Usa, in ragione dei lunghi tempi di presenza sul mercato di tali indicazioni.
Sebbene la Commissione Europea avesse dichiarato con forza che non intendeva che i TTIP divenissero un negoziato al ribasso, circa le indicazioni geografiche; e sebbene avesse indicato proprio il negoziato canadese come modelllo- ora una voce forte arriva dagli USA. Lasciando presagire una strada in salita proprio su uno degli aspetti chiave del negoziato, e sui quali l’UE non sembra disposta a compromessi.
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 17 febbraio 2015