“I nostri produttori agricoli hanno fatto molti sforzi per sviluppare standard di qualità molto severi. E non é sicuramente il caso di ricompensarli lasciando entrare in Europa del pollo al cloro o del bue agli ormoni”. Lo ha affermato il commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan visitando recentemente delle aziende agricole in Belgio, mentre a Bruxelles é in corso l’ottavo round di negoziati tra Ue e Usa per raggiungere un accordo di libero scambio (Ttip).
Al quotidiano belga ‘Le Soir’, Hogan ha annunciato che avrà a breve uno scambio di vedute con i responsabili nord-americani a cui intende dire con chiarezza: “per noi, prodotti che non dovessero rispettare le nostre regole fondamentali, non potranno in nessun caso essere importati nell’Ue”.
Hogan, interrogato anche sul biologico, ha sottolineato che a suo parere “l’agricoltura bio rappresenta una priorità maggiore.
Constatiamo – ha detto – una crescita media del 9% l’anno del suo giro d’affari, ed é un’eccellente notizia per la creazione di posti di lavori e per la crescita in Europa”. Per il commissario “la problematica dell’agricoltura mista (bio e tradizionale) é presa molto seriamente in considerazione dalla Commissione europea: voglio che l’integrità della produzione biologica – ha precisato – non offra assolutamente il fianco a dei sospetti, ad esempio, in materia di controllo di pesticidi”.
Quanto alle conseguenze per la fine del sistema delle quote latte, Hogan si é detto convinto “che per i produttori si tratti di un’opportunità. A suo parere l’Europa possiede delle capacità importanti per rispondere in modo molto concorrenziale alla domanda dei Paesi terzi, per aumentare la propria produzione”.
Ansa – 6 febbraio 2015