Repubblica. Nelle tre settimane che mancano alla fine di maggio l’Italia aspetta la consegna di un numero di dosi compreso tra i 10 e i 12 milioni. Mentre si fanno i conti e si programmano le prenotazioni, e alcune Regioni denunciano una carenza di fiale, il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, annuncia che la Commissione non ha rinnovato il contratto con AstraZeneca. L’accordo scade a fine giugno e, dopo quella data, «non abbiamo rinnovato l’ordine, vedremo cosa succederà». Le consegne previste da qui alla fine dell’anno arriveranno comunque, ma per il 2022 il rapporto con quell’azienda potrebbe interrompersi. L’Europa, del resto, ha firmato un accordo con Pfizer/Biontech per una maxi fornitura per l’anno prossimo. Il problema di AstraZeneca non è il vaccino, che viene considerato sicuro ed efficace, ma l’affidabilità dell’azienda nelle forniture. Del resto, sempre l’Europa ha avviato un contenzioso contro la multinazionale per avere i vaccini non consegnati. L’Italia da qui a fine anno aspetta altri 33 milioni di dosi da AstraZeneca.
Mentre le somministrazioni in Italia sfiorano i 24 milioni, alcune Regioni lamentano carenze. Il Lazio intanto fa sapere di aver prenotato a maggio tutte le dosi a disposizione di Pfizer. Sono invece disponibili ancora 100 mila appuntamenti tra AstraZeneca e Johnson& Johnson che ieri comunque si stavano esaurendo. Si aspettano quindi le nuove forniture.
Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato di «una carenza di vaccini a carattere nazionale», annunciando la chiusura dell’hub vaccinale alla Mostra d’Oltremare di Napoli e, forse, di quello di Capodichino «per l’esaurimento delle dosi di vaccino Pfizer. Ancora non abbiamo recuperato le 200 mila dosi di vaccino in meno che abbiamo ricevuto ed è una cosa gravissima, perché è una violazione dell’uguale diritto dei cittadini e pesa sulla regione a più alta densità abitativa d’ Italia, e quindi più a rischio». La polemica va avanti da mesi e parte dal presupposto che la Campania all’inizio abbia ricevuto meno dosi degli altri, in rapporto alla popolazione, perché ha residenti più giovani.
Dalla struttura commissariale fanno sapere che oggi verranno comunicate le dosi che saranno inviate dai produttori al nostro Paese questa settimana, sempre tenendo conto che entro la fine di maggio ne arriveranno tra i 10 e i 12 milioni, quindi quasi 4 milioni ogni sette giorni. Riguardo alle Regioni che stanno esaurendo le scorte o hanno comunque prenotato le dosi a disposizione fino ad ora, si fa notare che i numeri e la tabella di marcia che ciascuno doveva tenere erano noti.
Ci sono Regioni, come la Sicilia, dove molti cittadini non vogliono vaccinarsi con AstraZeneca. L’altro ieri a Matera era stata organizzata l’”Astranight” per immunizzare praticamente, senza prenotazione, 750 persone tra i 60 e i 79 anni. Si sono però presentati solo in 250. Visto che certe Regioni non riescono a somministrare quel vaccino, si era proposto di spostare le dosi dove invece viene somministrato quanto quelli di Pfizer e Moderna. Dalla struttura commissariale sottolineano che non si può fare, perché ormai la filosofia è quella che prevede la consegna di vaccini in base al numero degli abitanti. Non avrebbe senso sbilanciare la proporzione verso le Regioni più virtuose.
Intanto, oggi o domani la Conferenza delle Regioni dovrebbe porre ufficialmente la questione delle vaccinazioni in vacanza. L’ha sollevata anche il generale Francesco Paolo Figliuolo dicendo che va trovato un sistema per fare la prima o la seconda dose a quanti si trovano in ferie in una regione diversa dalla propria .