Con una mozione ‘trasversale’ i consiglieri regionali veneziani di maggioranza e opposizione, primo firmatario Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra veneta, chiedono che la Giunta regionale intervenga presso la direzione dell’Ulss 12 per far sospendere il bando relativo all’alienazione dei 17 ettari di terreno agricolo che l’azienda sanitaria possiede a Favaro Veneto, in via Cà Colombara. Piergiorgio Cortelazzo (Fi veneto), Gennaro Marotta (Italia dei Valori),Giovanni Furlanetto e Diego Bottacin del gruppo misto, Bruno Pigozzo del Pd e Nereo Laroni del Nuovo centrodestra invitano la commissione Sanità del Consiglio veneto a rioccuparsi della questione.
Il bando di alienazione scade, infatti, il prossimo 24 novembre e solo una rapida approvazione da parte del Consiglio – sostiene Pettenò – “può scongiurare il sorgere di nuovi contenziosi e tutelare nel contempo il patrimonio immobiliare dell’Azienda”. I 17 ettari dell’Ulss 12 sono stati coltivati per anni dalla cooperativa La Lunga Marcia, ma il precedente direttore generale dell’azienda sanitaria Padoan ha poi dato in gestione quel terreno ad altre due cooperative, Esa 2000 e Camelia. “E’ nato quindi un contenzioso e la vicenda si è complicata sempre più – ricostruisce Pettenò – ma l’ULSS 12, nonostante tutto, ha deciso comunque di vendere quei terreni, con il parere favorevole della commissione consiliare Sanità che ha ribadito il vincolo di tutelare il pieno diritto dell’Azienda sanitaria e di salvaguardare il valore economico dei beni immobili oggetto di alienazione”. Grazie ad alcuni articoli di stampa ai primi di settembre la questione è diventata di dominio pubblico ma sull’intricata vicenda permangono molti dubbi circa l’affitto del terreno precedentemente gestito da Lunga Marcia, l’autorizzazione data a Esa 2000 a impiantare un vigneto e sull’ottenimento da parte della stessa di un contributo comunitario da parte dell’ente pagatore regionale Avepa per tale coltivazione. “Ecco perché chiediamo di riportare al vaglio della commissione la richiesta dell’Ulss 12 di vender quel terreno – conclude Pettenò – per valutare con attenzione i reali interessi dell’azienda sanitaria e fare chiarezza sugli affitti incassati in passato dalle cooperative, sui diritti di chi ha coltivato la terra e sui finanziamenti regionali erogati per sostenere l’impianto del vigneto”.
14 novembre 2014