Salutando colleghi e collaboratori dell’Asl 8 di Asolo, dove è stato direttore amministrativo negli ultimi anni, Mario Po’ ha raccontato di essere pronto per la nuova avventura di Mestre e Venezia, dove arriva con il compito di gestire i project financing dell’ospedale dell’Angelo di Mestre (realizzato dalla Mantovani) e di Venezia per il padiglione Jona.
È di qualche giorno fa la delibera con la quale il direttore generale Giuseppe Dal Ben gli conferisce l’incarico, per un anno: il nuovo dirigente costerà all’Asl 12 oltre 123 mila euro l’anno. A Po’ verrà riconosciuto lo stesso trattamento economico che aveva da dirigente a Treviso, prima di essere distaccato ad Asolo con il compito di direttore amministrativo. Dal Ben e Po’ si conoscono da anni: hanno lavorato assieme all’Asl di Treviso, Po’ è di Motta, Dal Ben di Oderzo. Entrami inoltre hanno un passato in politica, con la Dc. Dal Ben è stato assessore a Oderzo, Po’ vicesindaco a Motta di Livenza. Nella delibera del direttore generale Dal Ben si legge che il compito del nuovo dirigente a Mestre e Venezia sarà quello di «migliorare qualità ed efficienza dell’organizzazione aziendale, anche mediante l’ottimizzazione del sistema di logistica». Po’ sarà a capo del Dipartimento Pianificazione e sviluppo. Interpellato, Dal Ben è lapidario: «Quel che c’è da dire è nella delibera». Po’ ha una grande esperienza di project (essendo stato lui ad avviare e seguire quelli per gli ospedali di Montebelluna e Castelfranco) e di strategie di innovazione. Ad Asolo, prima di essere licenziato dal nuovo direttore generale Simoni, ha premuto l’acceleratore sull’informatizzazione, rendendo su questo fronte l’Usl 9 una delle migliori in Veneto: il 90% dei referti dell’Asl arriva a casa con un clic, senza bisogno di andare allo sportello. Sessantenne, dopo l’esperienza politica a Motta, Po’ ha fatto quasi tutta la sua carriera nella sanità pubblica, in particolare a Treviso. Un paio di anni fa è stato coinvolto dalle polemiche dopo la scoperta che una dipendente, negli anni in cui lui era al Servizio finanziario, era riuscito a sottrarre alle casse dell’Asl circa 4 milioni di euro riuscendo a manomettere il programma informatico per i pagamenti. Il direttore generale d’allora Claudio Dario avviò la procedura per il suo licenziamento, oltre a quello di altri due dirigenti, attribuendo loro una condotta omissiva, ma la pratica venne bloccata dai Comitato dei garanti della Regione che contestarono la procedura di licenziamento. L’altra polemica che l’ha coinvolto, sempre un paio di anni fa, riguarda l’uso dell’auto blu: in servizio ad Asolo, Po’, senza patente, aveva un autista con auto riservata che andavo a prenderlo a casa tutte le mattine, a Motta di Livenza, per poi portarlo al lavoro. E di nuovo a casa
La Nuova Venezia – 11 marzo 2013