Elisa Innocenti Rivoluzione in arrivo nell’organizzazione dei Distretti socio sanitari sul territorio dell’Ulss 20, che comprende Verona e 35 Comuni della provincia. Il numero dei Distretti passa infatti da 4 a 2. I Distretti si dimezzano ma i servizi, garantiscono all’Ulss, invece no. Dopo l’approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci, prende avvio la nuova organizzazione distrettuale dell’Ulss 20, che sarà ora articolata in due Distretti socio sanitari, secondo quanto stabilito dal Piano socio sanitario regionale recepito con delibera del direttore generale, Maria Giuseppina Bonavina.
La superficie totale dei due Distretti è di 1084 chilometri quadrati con una popolazione di 473.274 abitanti. Il nuovo Distretto 1 nasce dalla fusione dei vecchi 1 e 3 ed ha un bacino d’utenza di 239.053 abitanti. Il nuovo Distretto 2 riunisce i vecchi 2 e 4, per un totale di 234.022 abitanti. Si tratta di una riorganizzazione, voluta per dar omogeneità all’erogazione dei servizi e dei Lea (livelli essenziali d’assistenza), che non cambierà nulla per i cittadini dal punto di vista delle sedi e del numero dei servizi fomiti, come assicurano dall’Azienda socio sanitaria.
«Si tratta di un’importante novità nell’assetto dell’Ulss 20», spiega la dottoressa Bonavina, «che va considerata come una razionalizzazione prettamente organizzativa, da intendersi come un potenziamento delle prestazioni erogate. Le nuove strutture nascono con l’obiettivo di offrire una risposta efficace al territorio, avendone una gestione più snella e immediata, migliorando la capacità reattiva dei servizi. Per i cittadini praticamente non cambia nulla».
Le 19 sedi esistenti, dislocate sul territorio, rimangono tutte, così come i servizi che hanno erogato fino a oggi. Ciò che cambierà è l’organizzazione, che diventerà trasversale e interdistrettuale, evitando i doppioni a livello organizzativo. Quindi, ad esempio, l’Unità di Cure palliative sarà una sola, afferente al Distretto 2, ma i suoi servizi saranno erogati in entrambi i Distretti, come succede oggi. La caratteristica della trasversalità risponde, spiega l’Azienda, all’obiettivo di garantire uniformità ed equità nei livelli di erogazione dei servizi e delle prestazioni su tutto il territorio dell’Ulss 20. Le funzioni distrettuali vengono esercitate mediante un set minimo di Unità Operative, orientando il sistema verso una sorta di unicità gestionale. La riorganizzazione dei Distretti pertanto non vedrà una diminuzione dei punti di erogazione delle prestazioni sanitarie, ma un progressivo lavoro di omogeneizzazione delle attività erogate in tutto il territorio dell’azienda, così come una uniforme applicazione dei Lea nazionali e regionali, per garantire che l’assistenza sia la stessa in ogni sede. L’Ulss 20 spiega infatti che il nuovo quadro programmatorio introduce il concetto di filiera dell’assistenza, ovvero che le varie strutture territoriali debbano concorrere all’erogazione dell’assistenza, tutelando ciascuna fase del percorso di presa in carico. Inoltre, nel Distretto 1, nella sede di Via Campania 1, al primo piano dello stabile, viene attivata l’Unità operativa semplice dipartimentale Centro di Malattie Diffusive, coordinata dalla dottoressa Marina Malena. Il Centro si occuperà di attività di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, oltre che della prevenzione e cura delle infezioni nei presidi ospedalieri dell’Ulss 20, opererà consulenza infettivologica nel carcere di Montorio e collaborera con il Dipartimento di Prevenzione per il controllo delle malattie infettive nella popolazione immigrata. ·
L’Arena – 26 luglio 2015