Usl di Chioggia, lotta di poltrone. Padoan ricorre al Tar e diffida il successore Dal Ben
Antonio Padoan non si rassegna a voltare pagina. Dopo essersi rivolto a un avvocato, per ricorrere contro la decisione della Regione di sostituirlo con il collega Giuseppe Dal Ben alla guida dell’Usl di Chioggia, il manager veneziano rilancia. Evidentemente convinto delle proprie ragioni e della possibilità di vincere il ricorso di cui sopra, il direttore generale è deciso a mantenere lo status quo fino alla pronuncia di un giudice. Per questo, ha dato mandato all’avvocato Francesca Mazzonetto di scrivere una lettera in cui sostanzialmente diffida il suo successore, Giuseppe Dal Ben, dall’assumere qualsiasi atto di tipo gestionale.
In attesa di conoscere il risultato del procedimento che intende intraprendere contro la Regione – che potrebbe essere presentato dinnanzi al Tribunale amministrativo o a quello del lavoro – per la “rimozione” dal ruolo direttore generale dell’Usl di Chioggia. Padoan era stato messo a capo dell’Usl 14 dall’allora presidente della Regione Giancarlo Galan – di cui era considerato uomo di ferro – all’alba del 2008, con una direzione ad interim dopo la scissione da Piove di Sacco. Una manovra che gli era valsa un ulteriore mezzo stipendio (l’indennità completa è di 154 mila euro più l’integrazione sulla base dei risultati), che finiva per sommarsi a quello, completo, ricevuto in qualità di dg dell’Usl Veneziana. Del resto, “l’eccessiva generosità” in tempi tanto magri è stato il grimaldello su cui ha fatto leva la Giunta Zaia per sollevare il manager, motivando l’iniziativa con il pressing della Corte dei Conti, proprio mentre a Padova, peraltro, Adriano Cestrone, già direttore generale dell’Azienda ospedaliera, qualche settimana prima aveva accettato di guidare gratuitamente anche l’Usl 16. Da qui la sostituzione “pro bono” con Giuseppe Dal Ben – che nell’ambiente risulta vicino alla Lega – già dg dell’Usl 19, approfittando della prossimità territoriale di Chioggia e Adria. Per l’Usl 14 ancora una direzione in condominio, anche se in tandem con un’azienda decisamente più piccola di quella veneziana. Per Padoan, il cui operato è stato a lungo sotto la lente d’ingrandimento della nuova amministrazione regionale, la possibilità di occuparsi a tempo pieno di una realtà tanto impegnativa come quella del capoluogo lagunare. Un favore che non ha gradito e per cui ora chiede il conto. Intanto, sostengono i meglio informati, nei palazzi è già cominciato il riscaldamento per la corsa alle nuove poltrone, in nome degli antichi accordi elettorali.
La Nuova Venezia – 27 novembre 2011