Non ce l’ha fatta Angelo di Carlo, di 54 anni. Era ricoverato dall’11 agosto, dopo la disperata protesta contro la precarietà
ROMA – È morto all’alba di domenica 19 Angelo di Carlo, 54 anni, originario di Roma ma da anni trasferitosi a Forlì, l’uomo che l’11 agosto scorso si era dato fuoco davanti a Montecitorio, per protestare contro il suo stato di disoccupazione, visto che da anni lottava con la precarietà. L’uomo, ricoverato da allora all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, era rimasto ustionato sull’85% del corpo.
BOTTIGLIA E ACCENDINO – Era l’una di notte quando l’operaio arrivò in piazza Montecitorio, tirò fuori una bottiglia colma di liquido infiammabile e se lo versò addosso, poi con un accendino si diede fuoco. Avvolto dalla fiamme si lancio verso l’ingresso della Camera dei Deputati. I carabinieri, sempre presenti nella piazza, intervennero con gli estintori riuscendo a spegnere quel corpo diventato una torcia.
Angelo di Carlo (dalla pagina Facebook «Informare per resistere»)
AL SANT’EUGENIO – L’uomo venne ricoverato in prognosi riservata al Sant’Eugenio con ustioni di secondo e terzo grado sull’85 per cento del corpo. L’operaio, vedovo, aveva grosse difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro, ed era impegnato in un contenzioso con i tre fratelli per un’eredità. Nello zainetto che aveva con sè c’erano, due lettere, una per il figlio, a cui ha lasciato 160 euro
Corriere.it – 20 agosto 2012