Utilizzo farmaci in apicoltura. Le sperimentazioni devono essere autorizzate
Mancuso in merito alla sperimentazione presentata da un tecnico di un’associazione di apicoltori con un prodotto a base di acido ossalico. Era autorizzata dal Ministero? Era stata avvisata l’Asl di competenza?
L’8 settembre in un convegno aperto al pubblico, a Moltalcino, una Associazione di Apicoltori ha presentato, attraverso un suo tecnico, i risultati di una sperimentazione effettuata sulle api con un prodotto a base di acido ossalico in commercio ma a dosi diverse da quelle indicate per la lotta alla varroa. È stato l’onorevole Gianni Mancuso a sollevare il caso in Parlamento con un’interrogazione in cui chiede se questa sperimentazione sia stata autorizzata dal Ministero, se sia stata seguita la normativa che ne regoli l’effettuazione ( circolare 14), se sia stata avvisata l’Asl di competenza. Mancuso stigmatizza il comportamento del tecnico e dell’associazione che propagando l’utilizzo di una dose doppia del principio attivo somministrato in estate che avrebbe un’ efficacia maggiore della dosa indicata dal foglietto illustrativo. Come mai si chiede il parlamentare un agronomo tratta tematiche tecnico veterinarie?
I fatti citati nell’interrogazione confermano la brutta abitudine di fare sperimentazioni sulle api non essendo ricercatori, utilizzando protocolli magari nemmeno autorizzati e prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. Il lavoro di ricerca va lasciato a chi ne è capace ed è autorizzato a farla.
A questo proposito v a anche ricordato il comma 2 dell’articolo 9 della Legge Regionale del Veneto 18 aprile 1994 n.23, con cui viene vietata la sperimentazione su api vive con materiale patogeno se non sotto il controllo dell’IZS di Padova.
Con la collaborazione di Gianluigi Bressan, referente apicoltura Simevep – 20 settembre 2012