Un nuovo antidoto anti-Covid sta per unirsi al novero di quelli distribuiti all’interno dell’Unione Europea. Si tratta di quello della startup biopharma americana Novavax (+3.040% al Nasdaq a partire da marzo), con cui l’Ue dovrebbe firmare un accordo di fornitura entro la prossima settimana. A comunicarlo, due funzionari comunitari coinvolti nelle trattative. Già a dicembre l’Ue si è accordata con l’azienda per la fornitura di 100 milioni di dosi, con opzione d’acquisto per altri 100 milioni. Dati confortanti di fase 3 di Novavax
Pur essendo le trattative in stato avanzato, però, dall’Ue predicano cautela, onde evitare i fraintendimenti già avuti con le prime società produttrici. Sarebbero infatti in corso le discussioni con i legali dell’azienda, anche se non sono ancora chiare le questioni in sospeso tra le parti. Il vaccino, intanto, è ancora in fase di sperimentazione, ma i dati preliminari ne hanno mostrato un’efficacia pari all’89,3% durante uno studio condotto nel Regno Unito. L’efficacia contro la variante mutata sarebbe molto simile.
Il candidato vaccino è stato sperimentato in Gran Bretagna e Sudafrica. L’azienda annuncia che a breve saranno pubblicati i dati di fase 3. Intanto l’Agenzia europea del farmaco ha pubblicato il primo monitoraggio sul composto che è stato già autorizzato
Lo studio in Uk e altri paesi. “Efficace anche contro le varianti” – La società di biotecnologie ha annunciato oggi che NVX-CoV2373, il suo candidato vaccino per prevenire Covid, ha raggiunto l’endpoint primario, con un’efficacia vaccinale dell’89,3%, in la sua sperimentazione clinica di fase 3 condotta nel Regno Unito. Lo studio ha valutato l’efficacia durante un periodo ad alta trasmissione e con il nuovo ceppo della variante di Sars Cov 2 che tanti contagi sta provocando. Novavax ha anche annunciato i risultati positivi del suo studio di fase 2b condotto in Sudafrica. “NVX-CoV2373 è il primo vaccino a dimostrare non solo un’elevata efficacia clinica contro Covid 19, ma anche una significativa efficacia clinica contro entrambi le varianti inglese e sudafricana”, ha detto Stanley C. Erck, presidente e amministratore delegato.
Il vaccino è stato sviluppato con la tecnica delle proteine ricombinati: contiene una proteina spike di prefusione a tutta lunghezza realizzata utilizzando la tecnologia delle nanoparticelle ricombinanti e un adiuvante. “La proteina purificata è codificata dalla sequenza genetica della proteina spike (S) Sars Cov 2 ed è prodotta nelle cellule degli insetti. Non può causare Covid né replicarsi, è stabile a una temperatura compresa tra 2 ° C e 8 ° C e viene spedito in una formulazione liquida pronta per l’uso che consente la distribuzione utilizzando i canali della catena di approvvigionamento dei vaccini esistenti”.