Accompagnare le aziende agricole nel processo di rinnovamento e innovazione per essere più competitive sul mercato. E’ questo l’obiettivo del progetto di legge approvato ieri dalle Commissioni Affari Istituzionali e Agricoltura, presieduta da Costantino Toniolo (Ncd) e Dario Bond (PdL-Fiv), per l’istituzione della nuova Agenzia veneta per l’innovazione del settore primario, in sostituzione della soppressa Azienda regionale Veneto Agricoltura. La riforma di Veneto Agricoltura è stata approvata a maggioranza, con l’astensione del Pd e il voto contrario della Federazione della Sinistra Veneta. La riforma si inquadra nella generale revisione degli enti strumentali della Regione operanti in ambito agricolo, che ha già coinvolto l’Agenzia Veneta per i pagamenti in Agricoltura, con la costituzione dello Sportello Unico Agricolo. In particolare la nuova agenzia vedrà rafforzato il suo ruolo di ente strumentale della Regione, operando prevalentemente nell’esercizio di funzioni tecnico specialistiche.
Queste riguarderanno la ricerca applicata e la sperimentazione finalizzate al collaudo e alla diffusione delle innovazioni tecnologiche e organizzative finalizzate a migliorare la competitività delle imprese e la sostenibilità ambientale nei comparti agricolo, agroalimentare e forestale, considerati strategici nella politica agricola comunitaria 2020. Per la gestione dell’Agenzia il Progetto di Legge prevede un impegno finanziario di 11,5 milioni di euro per l’esercizio 2015 e 10 milioni per l’esercizio 2016. “L’obiettivo è concludere il percorso entro la fine di quest’anno” spiega l’assessore regionale all’agricoltura e ai parchi, Franco Manzato, impegnato a portare a compimento gli iter avviati alcuni anni fa.
Di metodo sbagliato parla il consigliere regionale della Federazione della Sinistra Veneta, Pietrangelo Pettenò. “Di sicuro serviva una riorganizzazione, una riforma delle agenzie ed enti regionali, ma con l’approvazione in seduta congiunta da parte della Prima e della Quarta commissione consiliari della “Agenzia Veneta per l’Innovazione del Settore Primario”, la Giunta e la maggioranza hanno scelto il metodo più sbagliato per sostituire Veneto Agricoltura” dichiara. “Il disegno di legge della Giunta n. 275 – scrive l’esponente di FSV – è stato presentato, infatti, nel giugno del 2012, ma dopo un percorso di lavoro nelle commissioni e con le interlocuzioni con soggetti sociali e imprenditoriali, sindacati, organizzazioni agricole, si è deciso di non tenere conto degli spunti forniti da questi soggetti e di andare avanti come se nulla fosse. Tempo perso quindi, con il risultato di avere addirittura peggiorato il testo iniziale, affidando ad un “super direttore” con poteri abnormi la responsabilità legale della nuova Agenzia. Siamo stati gli unici a votare contro questo testo, – afferma Pettenò – che riteniamo inaccettabile e in aula sarà battaglia per difendere quanto di qualità Veneto Agricoltura ha prodotto e per tagliare e ridurre sprechi di una governance in “camicia verde”, che per anni ha peggiorato le performance di tale ente. Oggi, che il banco non regge più, si vuole scaricare la riduzione delle spese sul personale dipendente, precarizzando i rapporti di lavoro. Invitiamo pertanto chi ha a cuore quanto di buono fatto da Veneto Agricoltura in questi anni a protestare e a contribuire in tutti i modi a cambiare in aula il testo licenziato oggi in commissione”.
Soddisfatto invece Dario Bond (PdL-FIV) presidente della quarta commissione Agricoltura: “Su Veneto Agricoltura la commissione ha fatto un buon lavoro, mi auguro che il Consiglio regionale si esprima il prima possibile. Sono state accoltealcune mie indicazioni, a cominciare dalla necessità di un direttore tecnico dalle indubbie capacità professionali a capo della struttura e di un solo revisore dei conti al posto di un collegio. Questo significa minori spese per le casse pubbliche e una maggiore responsabilizzazione. Veneto Agricoltura diventerà una struttura dedicata in particolar modo all’innovazione e alla ricerca, settore sempre più cruciale in un comparto competitivo come quello primario. – prosegue Bond – La nuova realtà dovrà saper dialogare principalmente con le aziende private contribuendo concretamente al loro sviluppo”.
5 novembre 2014