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Veneto. Arpav, tagli per 12 milioni e nuove polemiche

L’Arpav boccheggia e la colpa è della Regione. O meglio, del settore Sanità, che ancora non ha versato nelle casse dell’agenzia regionale per l’ambiente gli 8 milioni di euro che, su indicazione del consiglio regionale, dovrebbero servire ad arginare la pesante situazione debitoria provocata dalla campagna acquisti immobiliare avviata dai passati vertici dell’ente.

Lo ha spiegato ieri, in commissione Ambiente, il revisore dei conti dell’agenzia Franco Castro, che ha rinfocolato così una vecchia polemica tra il direttore generale Carlo Pepe ed il segretario regionale della Sanità Domenico Mantoan (dalla sua struttura dipende Arpav), colpevole a detta del primo di «fare resistenza» verso quello che invece è un ordine perentorio dell’aula. Una polemica a cui si è iscritto ieri anche il presidente della commissione, Nicola Finco, che ha accusato Mantoan di «una totale mancanza di rispetto» dal momento che, pur convocato, si è rifiutato di presentarsi per relazionare di fronte ai consiglieri, «mentre Arpav versa in una situazione drammatica». Pepe ha quindi illustrato il piano di riorganizzazione varato l’anno scorso, che prevede di qui al 2014 tagli per 12,6 milioni di euro, oltre ad una massiccia dismissione (o, nei casi migliori, riconversione) delle sedi periferiche.

16 maggio 2013

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