Le uova e gli asparagi, gentilmente offerti dal presidente del consiglio Valdo Ruffato, erano già pronti. Bastava cuocerli e poi festeggiare. E invece niente, il bilancio non è stato chiuso neppure ieri. L’atteso voto sulla manovra (e sul maxi emendamento su cui l’assessore di reparto Roberto Ciambetti è ancora al lavoro) arriverà questa sera. Si spera.
Nel frattempo, nel consueto caos che ormai da un mese regna a Palazzo Ferro Fini, ieri si è proceduto alla votazione di una sfilza di emendamenti ed una trentina di articoli aggiuntivi, molti elettorali, altri curiosi, altri ancora di sicuro rilievo. Come quello che con un blitz ha dirottato un milione alla progettazione della variante della Statale 12, nel Veronese, facendo infuriare Ciambetti che aveva dato parere negativo ed ora dovrà di nuovo rimettere mano ai conti. Il forzista Leonardo Padrin ha protestato: «Avevo votato contro ma mi è stata sottratta la scheda», il collega Moreno Teso ha denunciato «il voto a più riprese di colleghi assenti», il tosiano Matteo Toscani è sbottato: «In questi 5 anni abbiamo assistito agli episodi più imbarazzanti» ma tant’è, il milione alla fine ha preso il volo, per la gioia della lobby (bipartisan) veronese.
Altro emendamento importante, presentato da Pietrangelo Pettenò della Sinistra e poi approvato, è stato quello che ha decretato il recesso della Regione dalla Fondazione Studium Marcianum del patriarcato di Venezia, con conseguente stop ai finanziamenti. E’ stato ripristinato il budget per il pagamento degli stipendi agli assistenti dei disabili sensoriali che avevano protestato la scorsa settimana fuori dal Palazzo (6 milioni) ed è stato approvato l’articolo messo a punto da Piergiorgio Cortelazzo di Forza Italia che autorizza la cessione dei crediti pro soluto in modo di anticipare i pagamenti che i Comuni attendono dalla Regione. Il ripascimento delle spiagge potrà godere di 3 milioni in più mentre 1,5 milioni sono stati destinati ai vongolari e agli allevamenti di molluschi danneggiati dai lavori sugli arenili e dalle mareggiate. E’ stata anche riformata la commissione Via: i componenti esterni saranno sostituiti con dirigenti regionali, il che dovrebbe far risparmiare (2,5 mila euro in 3 anni).
Il dibattito, scandito da meccanici «sì»-«no» (al punto che alcuni emendamenti sono stati ritirati quand’ancora non erano in discussione) ha portato anche all’approvazione di alcune curiosità come la differenziazione delle multe tra funivie, seggiovie e semplici ascensori nel caso di violazioni delle autorizzazioni concesse (prima, a quanto pare, erano punite allo stesso modo) o l’introduzione delle regole per la raccolta delle erbe spontanee per uso domestico. Era la celeberrima «legge sui bruscandoli»: bocciata in consiglio perché ritenuta «inopportuna» nella sede di un sì alto consesso, ha ritrovato dignità tra le pieghe del confronto sulla manovra da 12 miliardi. (ma.bo.)
Il Corriere del Veneto – 9 aprile 2015