È raffreddato e si sente dalla voce. Ma non poteva mancare. Non tanto per essere formalmente presente alla cerimonia di celebrazione dei 150 anni della Corte dei conti, ma per tirare una vera e propria bordata ai problemi della sanità veneta.
«Signori magistrati, lasciate perdere le delibere di qualche sindaco o le piccole somme — ha detto il presidente della Regione Luca Zaia — venite piuttosto a controllare attentamente i conti della sanità regionale. Ci sono in ballo 8 miliardi e 600 milioni di euro di bilancio e 94 mila dipendenti. Io non posso controllare tutto quello che succede».
Meno che meno adesso, verrebbe da dire. Dopo che le diverse posizioni all’interno della maggioranza del Consiglio regionale hanno bloccato le schede sanitarie e, a cascata, hanno paralizzato tutto il nuovo impianto della riforma voluto dalla giunta. «Il danno erariale è previlegiare gli spreconi — ha continuato Zaia rivolto ai magistrati contabili — ci vuole sempre un controllo da parte di terzi quando girano grosse quantità di denaro». Sospetti specifici? Questo Zaia non lo ha chiarito, ricorrendo al calcolo della probabilità («è una questione di massa critica»), ma probabilmente qualche dubbio che la paralisi sia dovuta a interessi personali e a posizioni di rendita deve averlo sfiorato.
Se Zaia ha aperto le porte della Regione a tutti i controlli dei magistrati contabili, non si può dire invece lo stesso del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Per Orsoni infatti i controlli della Corte dei conti dovrebbero essere sempre ex post e non in via preventiva come impone la nuova normativa voluta dal governo Monti. «Attraverso il controllo preventivo si fa entrare la magistratura contabile nelle scelte di un’amministrazione mettendola di fatto sotto tutela — ha puntualizzato Orsoni — Se non si riconosce agli enti locali autonomia di scelta, non si riconosce il diritto dei cittadini di scegliere il proprio governo». Più morbida con i magistrati infine la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto che ha preferito sparare sull’attuale governo: «I controlli vanno bene, ma il primo a rispettare la legge dovrebbe essere lo Stato. Per avere i soldi dei trasferimenti che spettavano alla Provincia ho dovuto fare un decreto ingiuntivo contro l’amministrazione centrale».
Il Corriere del Veneto – 17 novembre 2012