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Venezia. Caproni al Forte Sant’Andrea. «Presto lasceranno l’isola»

L’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin non ha dubbi sulla provenienza della capre che, da mesi e mesi, “abitano” al Forte di Sant’Andrea. «Vengono dall’isola della Certosa», chiarisce subito. Ma alla domanda «Chi le ha portate e perché?», una risposta non c’è.

«Non ho idea di chi abbia trasferito le capre al Forte e quale ne sia il motivo, seppur il fatto che siano tutti maschi fa pensare che, probabilmente, si voglia impedire la procreazione degli animali». Tesi comprensibile, rafforzata dal fatto che, alla Certosa, le capre di stanza sull’isola ormai da diversi anni sono, al momento, per la maggior parte femmine. L’assessore aggiunge inoltre che, a breve, gli “ospiti” del Forte verranno portati in un luogo più adatto: «L’Asl 12 ha svolto i controlli commissionati dal Comune e presto gli animali abbandoneranno il Forte, verranno vaccinati e marchiati». Attribuire a un soggetto in particolare la responsabilità del loro misterioso passaggio al Forte rimane tuttora un’impresa assai ardua, e va aggiunto che, come interesserà agli animalisti, restano da chiarire anche le modalità con cui gli animali sono stati spostati da un luogo all’altro, presumibilmente in barca e forse narcotizzati. Bettin sostiene che le capre arrivino dall’isola della Certosa ma Alberto Sonino, amministratore unico di “Vento di Venezia”, concessionaria degli spazi comunali dell’isola, assicura che la gestione delle capre non è di competenza della società: «Erano alla Certosa ancora prima del mio arrivo sull’isola, nel 2005. Sono lì da sempre e personalmente non me ne sono mai occupato. È il Comune a risponderne direttamente, lo ha fatto finora e lo dovrà fare anche adesso. D’altronde queste capre vivono sul suolo pubblico e sono animali di proprietà del pubblico. Non ci sono dubbi sul fatto che siano state portate al Forte impropriamente – aggiunge Sonino – negli spazi di un bene architettonico che attende da anni una degna riqualificazione per l’uso pubblico e privato». E chiude: «Nell’ambito del progetto regionale per la bonifica del Forte e della Certosa, stiamo ragionando con il Comune per avviare una gestione congiunta delle capre e dei conigli alla Certosa. Se qualcuno volesse farsi avanti per intraprendere il mestiere di pastore, è il benvenuto. Potremmo pensare anche alla produzione in loco di formaggio di capra».

La Nuova Venezia – 22 novembre 2012

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