Problemi nella sanità anche per le analisi e gli esami nei laboratori privati prima convenzionati con l’Asl, con la decadenza delle convenzioni al 31 dicembre. Dal primo gennaio, in assenza di nuovi accordi, le prestazioni andranno pagate interamente nei sette laboratori di analisi cittadini (Fleming, Munari, Arc, Emme, Lamm, Tomasini-Ongaro del Lido e Sherman) e analisi e esami si potranno fare solo in ospedale o nei distretti, le strutture pubbliche.
Il nodo sono i 3,7 milioni di euro che ogni anno l’Asl paga ai privati e sui quali la Regione ha chiesto riduzioni. La salvezza di Villa Salus e del Policlinico San Marco sarà al centro del Consiglio comunale, in programma oggi a Mestre con la discussione di una mozione che prevede “interventi tempestivi a tutela dei livelli di assistenza sanitaria dell’Usl 12 e garanzia per i servizi le prestazioni” erogate dai due centri sanitari convenzionati, 2 con riguardo alla protezione della professionalità e dei posti di lavoro, patrimonio, in particolare, della comunità mestrina”. Si decide infatti entro l’anno il destino del Policlino San Marco e di Villa Salus, ma almeno una delle due strutture sanitarie ospedaliere convenzionate della terraferma è fortemente a rischio ed entrambe sono in difficoltà economiche non più gestibili. Lo hanno ribadito di recente, in Commmisione consiliare comunale, i responsabili delle due strutture «interrogati» dai consiglieri, presente anche il direttore sanitario dell’Asl 12 Antonio Padoan. Anche il rubinetto del credito delle banche si è chiuso per i due istituti – come è stato riferito – e anche la difesa dell’occupazione appare ormai ardua. «Da sei mesi – ha spiegato in quell’occasione il dottor Mario Bassano di Villa Salus – la situazione per noi è critica, perché non abbiamo più risorse sufficienti a pagare fornitori e stipendi. Abbiamo 357 dipendenti tra medici e paramedici, oltre a una quarantina di consulenti, per ora non abbiamo dichiarato esuberi, ma saremo presto costretti a farlo se la situazione non cambierà, perché se registriamo un certo incremento dell’attività per l’invio di pazienti inviati dall’ospedale dell’Angelo, non è certo sufficiente a compensare i minori costi dei contributi regionali». Analisi non dissimile quella fatta nella stessa circostanza dal vicedirettore generale del Policlinico San Marco Francesco Camisa: «Abbiamo subìto tagli dell’ordine del 30 per cento dalla Regione sul 2011-2012, non ci immaginiamo un totale dietro-front sul 2013, ma un ridimensionamento della riduzione, questo sì, altrimenti andare avanti diventa molto difficile». Per Venezia, la bozza di ristrutturazione ospedaliera elaborata dalla Regione e che presto dovrà passare al vaglio della commissione Sanità prevede la chiusura progressiva di un ospedale privato, eliminando la convenzione in atto: appunto o Villa Salus o il policlinico San Marco, con la garanzia di riassorbire nell’Asl 12 i dipendenti della struttura destinata a chiudere. L’ipotesi della Regione sta mandando in fibrillazione sindacati e strutture private. Ma sembra soprattutto Villa Salus (clinica conosciuta soprattutto per i reparti di ostetricia e ginecologia) il maggiore indiziato di chiusura. Una struttura, quella lungo il Terraglio, che conta appunto 375 dipendenti, per un totale di 190 posti letto, una parte di quelli che Palazzo Balbi potrebbe decidere di eliminare entro la fine dell’anno, almeno sulla carta. Nelle intenzioni della Regione ci sarebbe l’acquisto di villa Salus, sede da destinare poi ad attività collaterali dell’Asl 12. Il Policlinico San Marco offre servizi all’avanguardia nella chirurgia ortopedica e nella riabilitazione, alla quale destina 100 dei 215 posti letto a disposizione». Trecento i dipendenti, 150 i collaboratori, oltre 3.500 ricoveri da gennaio a settembre
La Nuova Venezia – 19 novembre 2012