Un piano di investimento da 28 milioni di euro in 3 anni, destinato a rivoluzionare l’Usl 13 osteggiato (in parte) dai comitati ma già pronto a partire con più di 19 milioni distribuiti tra Dolo, Mirano Noale. Il progetto presentato ieri da Gino Gumirato dg dell’Usl 13 è quello già reso noto e approvato dal comitato tecnico regionale a dicembre, al quale si è aggiunto lo stanziamento della Regione di 9,4 milioni di euro.
I 19,6 milioni a disposizione per il 2015 (9,4 regionali e 10,2 dell’Usl che ha chiuso in utile 2012, 2013 e probabilmente 2014) sono destinati ai primi passi di un progetto ambizioso. «Partiamo dalla messa in sicurezza di una parte dell’ospedale di Dolo – spiega Gumirato – che attende da troppo tempo». Nella parte storica, per fare un esempio, mancano addirittura le scale antincendio, ma sono sei piani e all’ultimo ci sono i reparti di ginecologia e ostetricia. E’ solo uno dei problemi, tanto che per la messa a norma (antisismica e antincendio) di tutto l’ospedale l’Usl ha calcolato una spesa minima intorno ai 50 milioni di euro. «Una cifra che non abbiamo – dice Gumirato – partiamo facendo gli interventi più urgenti». Nei prossimi sei mesi, insieme alla messa in sicurezza, partiranno i lavori per il nuovo pronto soccorso e la nuova radiologia di Dolo (in tutto circa 8 milioni di euro). E nei mesi successivi andrà a gara invece la costruzione del nuovo blocco operatorio temporaneo che comincerà a nascere nel 2016. A Mirano invece si avvierà il trasferimento della dialisi, la costruzione di una nuova day surgery (2 milioni di euro) e la ristrutturazione complessiva dell’area ambulatoriale (4 milioni di euro). A Noale verrà completato il quarto piano. Un elenco lungo di opere pronte a partire, che rimanderà di un anno la querelle in corso sui trasferimenti dei reparti, prevista al termine della prima parte dei lavori. Chirurgia, ortopedia e Urologia si trasferiranno da Dolo a Mirano; Neurologia e Oncologia da Mirano a Dolo, marcando il primo passo della «specializzazione» degli ospedali, voluta dalla Regione e caldeggiata anche dal dg Gumirato. «Le obiezioni dei comitati riguardano soprattutto i posti di chirurgia – spiega Gumirato – ma io assicuro che cambierà davvero poco: oggi i posti di chirurgia sono 25 e dopo il trasferimento ne verranno attivati altri 25 con la week surgery». «Questi lavori vanno fatti comunque – dice Bruno Pigozzo, consigliere regionale del Pd – l’importante è che non pregiudichino la discussione sulla specializzazione degli ospedali. E che dunque non sia il primo passo di un percorso irreversibile che cancellerà il modello integrato in ragione di una specializzazione estrema».
A.D’E. – Il Corriere del Veneto – 24 gennaio 2015