Prima l’Emilia Romagna. Seconde a pari merito Toscana e Veneto. Poi Lombardia e Piemonte. Sono le prime cinque Regioni (a statuto ordinario) nella classifica realizzata con la «griglia Lea» (il meccanismo che serve a valutare l’efficacia dell’erogazione dei servizi). Un risultato che ha un peso determinante anche nella scelta delle Regioni benchmark per il 2014: della classifica 2011 le prime quattro Regioni della nuova griglia Lea sono anche state inserite tra le cinque tra cui scegliere quelle di riferimento per il riparto del fondo sanitario. E per la classifica “finale” oltre all’erogazione dei servizi dovranno arrivare i voti sugli aspetti economici della sanità regionale. La classifica è calcolata considerando promosse le Regione che superano il punteggio di 160, sotto osservazione fino a 130 e bocciate da 130 in giù.
E come ogni classifica che si rispetti ci sono anche i fanalini di coda. Agli ultimi posti, con i punteggi minori, c’è come maglia nera la Campania, preceduta nell’ordine da Calabria, Puglia, Molise e Abruzzo.
Estensione delle vaccinazioni, prevenzione degli incidenti sul lavoro, posti letto nelle residenze per anziani, percentuali di cesarei. I dati del ministero mettono in riga la sanità delle Regioni italiane in base a 21 indicatori che si riferiscono all’attività del 2012. Il documento definitivo è pronto per essere licenziato ed analizzandolo si ricava una classifica delle tante sanità italiane che ancora una volta rivela i problemi del Sud e le eccellenze del Centro-Nord.
I punteggi assegnati si basano sul rispetto o meno dei Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza, le prestazioni che tutte le Regioni sono obbligate ad assicurare ai propri cittadini come stabilito a livello nazionale. Tra l’altro la lista dei migliori e dei peggiori ricavata grazie alla cosiddetta “griglia Lea” serve anche a calcolare come viene suddivisa una parte del fondo sanitario nazionale, quindi ha a che fare con quanto c’è di più importante per i sistemi sanitari, i finanziamenti.
2011 |
VALUTAZIONE |
2012 |
VALUTAZIONE |
||
1° |
Emilia Romagna |
213 |
1° |
Emilia Romagna |
208 |
2° |
Lombardia |
195 |
2° |
Veneto |
192 |
3° |
Umbria |
184 |
2° |
Toscana |
192 |
4° |
Veneto |
182 |
4° |
Lombardia |
182 |
5° |
Piemonte |
170 |
5° |
Piemonte |
180 |
6° |
Toscana |
168 |
6° |
Umbria |
174 |
7° |
Basilicata |
167 |
7° |
Liguria |
173 |
8° |
Liguria |
166 |
8° |
Marche |
165 |
9° |
Marche |
161 |
8° |
Basilicata |
165 |
10° |
Lazio |
152 |
10° |
Sicilia |
156 |
11° |
Sicilia |
147 |
11° |
Lazio |
154 |
12° |
Abruzzo |
145 |
12° |
Abruzzo |
146 |
13° |
Molise |
142 |
13° |
Molise |
144 |
14° |
Calabria |
128 |
14° |
Puglia |
138 |
15° |
Puglia |
123 |
15° |
Calabria |
132 |
16° |
Campania |
101 |
16° |
Campania |
116 |
Fonte: Ministero della Salute. Al sistema Lea non partecipano Valle d’Aosta, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige
Nel 2012 l’Emilia Romagna si conferma la Regione più in forma d’Italia. Al secondo posto ci sono a pari merito Toscana e Veneto, seguite dalla Lombardia, che fa un salto indietro di due posizioni. Viene sopravanzata cioè da un’altra regione governata dalla Lega, quel Veneto il cui sistema sanitario si conferma tra i migliori e in crescita. Stesso discorso vale per la Toscana, che anche a causa di problemi nel calcolo del 2011 fa un grande scatto in avanti e arriva sul podio. Il Piemonte è stabile mentre l’Umbria arretra un po’. Si tratta comunque di Regioni considerate sane, per trovare i problemi bisogna spostarsi verso sud. Alle ultime tre posizioni si piazzano Puglia, Campania e Calabria. Nel documento sui Lea viene presa in considerazione solo una delle Regioni a statuto speciale, la Sicilia.
L’intenzione del ministero, che ha raccolto i dati e inviati alle Regioni, non è certo quella di creare la classifica, piuttosto di chiarire quali sono i problemi e le eccellenze dei vari sistemi sanitari, per apportare correttivi e distribuire al meglio i finanziamenti. I 21 indicatori si basano su vari aspetti dell’attività sanitaria. Si prende appunto in considerazione la copertura dei vaccini, quelli per i bambini e quello dell’influenza, ma anche degli screening oncologici. Poi ci sono indicatori dedicati all’assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili, oppure alla diffusione di esami come la risonanza magnetica. Si prendono in considerazione anche il tasso di ospedalizzazione e la rapidità con cui avvengono gli interventi in media di emergenza delle ambulanze. Ad ogni indicatore è dato un punteggio in numeri e alla fine si forma la graduatoria.
Ma ministero e Regioni stanno facendo anche un lavoro più ampio, la cui revisione avviene in questi giorni, contemporaneamente a quella della cosiddetta “griglia Lea”. Si prendono in considerazione molti più fattori e si verifica quali realtà locali li rispettano. Sono solo tre quelle che quest’anno hanno raggiunto l’obiettivo di essere “in regola” in tutti i campi. Si tratta di Toscana, Lombardia e Veneto. Ad andar peggio, ancora una volta le realtà del sud. La Campania, ad esempio, è inadempiente, tra l’altro, nei settori assistenza ospedaliera, liste di attesa, prevenzione, sperimentazione ed innovazioni gestionali, assistenza protesica, sanità penitenziaria, attività trasfusionale, percorso nascita, emergenza-urgenza. Il Lazio in assistenza ospedaliera, liste di attesa, assistenza domiciliare e residenziale, riorganizzazione rete dei laboratori, cure palliative, sistema Cup, percorso nascita, riabilitazione.
Una classifica ancora ufficiosa, ma che in attesa delle controdeduzioni locali già delinea come ogni anno le criticità di ogni Regione. Da cui l’unica “bocciata” sarebbe la Campania, in compagnia lo scorso anno di Calabria e Puglia che nel 2012 sono migliorate e passate “sotto osservazione” assieme a Lazio, Abruzzo, Sicilia e Molise che già lo erano l’anno precedente..
Le Regioni promosse, oltre le prime cinque in classifica, sono Liguria, Umbria, Marche e, unica del Sud, Basilicata.
Qualche indamepienza o, come le definisce il comitato Lea, “adempienza con impegno”, ce l’hanno anche le Regioni promosse. Prima tra tutte quella comune a molte (sei su nove) sul percorso nascita, puntando il dito spesso sulla chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti.e sui cronoprogrammi per la loro riorganizzazione.
Si tratta comunque di situazioni risolvibili secondo la relazione del comitato Lea, che indica alle Regioni i tasselli mancanti per rispettare gli impegni.
Emilia Romagna (208 punti)
Le adempienze con impegno sono relative obblighi informativi statistici, all’assistenza ospaedaliera (perché sia data «concreta attuazione» alla riorganizzazione proposta), al’assistenza domiciliare residenziale, all’accreditamento istituzionale.
Le due inadempienze segnalate riguardano invece il percorso nascita e il piano nazionale di aggiornamento del personale sanitario
Toscana (192 punti)
Tra le adempienze con impegno ci sono liste di attesa, obblighi informativi, assistenza domicialiare e residenziale, controllo cartelle cliniche, cure palliative e percorso nascita.
Veneto (192 punti)
Non ci sono segnalazioni particolari per la Regione, se non la considerazione che le domuntazioni trasmesse hanno fatto superare i dubbi sull’aggiornamento del personale sanitario e sui punti nascita.
Lombardia (182 punti)
Adempeinza con impegno sul percorso nascita, in particolare sul cronoprogramma
Piemonte (180 punti)
Le inadempienze riguardano obblighi informativi, liste di attesa, contabilità analitica, prevenzione, lea aggiuntivi, sanità penitenziaria, sistema CUP, prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, linee guida per la dematerializzazione.
Le adempienze con impegno invece l’assistenza domiciliare e residenziale, i dati NSIS-SISM, i punti nascita e l’emergenza-urgenza.
Umbria (174 punti)
Due le inadempienze, su percorso nascita ed emergenza-urgenza. Poi le adempienze con impegno su: obblighi informativi statistici, liste d’attesa, assistenza residenziale e territoriale, accreditamento istituzionale, cartelle cliniche, cure palliative, sanità penitenziaria, dati NSIS-SISM, dati NSIS-SIND.
Liguria (173 punti)
In questo caso l’inadempienza riguarda l’appropriatezza per il mancato superamento dell’impegno dell’anno 2011.
Le adempienze con impegno invece sono sugli obblighi informativi statistici e sul mantenimento erogazione dei Lea. Poi liste di attesa, assistenza protesica, cure palliative, sanità penitenziaria e percorso nascita.
Basilicata (165 punti)
Tre indadempienze: percorso nascita, emergenza-urgenza, prevenzione in sicurezza alimentare e Sanità pubblica veterinaria.
Poi le adempienze con impegno: obblighi informativi statistici, liste d’attesa, contabilità analitica, flusso informativo assistenza-domiciliare SIAD, riorganizzazione rete laboratoristica, sanità penitenziaria, dati NSIS – SISM, sistema Fascicolo Sanitario Elettronico, riabilitazione.
Marche (165 punti)
Anche in questo caso tre inadempienze: percorso nascita, prevenzione in sicurezza alimentare e Sanità pubblica veterinaria, altri aspetti dell’assistenza farmaceutica.
E per le adempienze con impegno: liste d’attesa, flusso informativo assistenza domiciliare e residenziale FAR, prevenzione, accreditamento istituzionale, cartelle cliniche, dati NSIS – SIND, sistema Fascicolo sanitario elettronico, emergenza-urgenza, Flusso informativo EMUR, riabilitazione.
Sicilia (156 punti)
Aumentano le inadempienze della zona “sotto osservazione” e alla Regione il comitato Lea le contesta su: erogazione lea, contabilità analitica, confermabilità direttori generali, prevenzione, lea aggiuntivi, accreditamento istituzionale, cartelle cliniche, dati NSIS-SISM, punti nascita, emergenza-urgenza, riabilitazione, prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, altri aspetti dell’assistenza farmaceutica.
Adempienze con impegno riguardano: obblighi informativi statistici, assistenza domiciliare e residenziale, piano nazionale aggiornamento del personale, cure palliative.
Lazio (154 punti)
Le inasdempienze: obblighi informativi, assistenza ospedaliera, liste di attesa, conferimento dati al SIS, contabilità analitica, dispositivi medici, assistenza domiciliare e residenziale, percorsi diagnostico-terapeutici, lea aggiuntivi, accreditamento, sperimentazioni gestionali, riorganizzazione rete laboratoristica, cartelle cliniche, cure palliative, sanità penitenziaria, sistema CUP, sistema FSE, percorso nascita, riabilitazione, linee guida per la dematerializzazione, altri aspetti dell’assistenza farmaceutica.
Adempienze con impegno invece sono:rischio clinico, emergenza-urgenza, cure primarie.
Abruzzo (146 punti)
Inadempienze su: erogazione dei lea, appropriatezza, liste di attesa, contabilità analitica, assistenza domiciliare e residenziale, prevenzione, lea aggiuntivi, accreditamento istituzionale, cure palliative, emergenza-urgenza, riabilitazione.
Le inadempienze con impegno sono: obblighi informativi statistici, assistenza ospedaliera, fascicolo sanitario elettronico, attività trasfusionale, percorso nascita.
Molise (144 punti)
La Regione è inadempiente su: obblighi informativi economici, obblighi informativi statistici, erogazione dei Lea, assistenza ospedaliera, liste di attesa, contabilità analitica, assistenza domiciliare e residenziale, prevenzione, percorsi diagnostico-terapeutici, riorganizzazione rete laboratoristica, cartelle cliniche, cure palliative, sanità penitenziaria, rischio clinico, sistema CUP, attività trasfusionale, percorso nascita, emergenza-urgenza, riabilitazione.
Ed adempiente con impegno sui dati NSIS SISM.
Puglia (138 punti)
Inadempiente su: erogazione lea, assistenza ospedaliera, assistenza domiciliare e residenziale, lea aggiuntivi, cartelle cliniche, rischio clinico,percorso nascita, prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria,altri aspetti dell’assistenza farmaceutica.
Adempiente con impegno su: liste di attesa, accreditamento istituzionale, sanità penitenziaria, dati NSIS SISM, dati NSIS SIND, emergenza-urgenza, riabilitazione.
Calabria (132 punti)
Le inadempienze sono su: obblighi informativi statistici, erogazione dei lea, assistenza ospedaliera, appropriatezza, liste di attesa, contabilità analitica, dispositivi medici, assistenza domiciliare e residenziale, prevenzione, lea aggiuntivi, accreditamento istituzionale, riorganizzazione rete laboratoristica, cartelle cliniche, dati NSIS SISM, fascicolo sanitario elettronico, attività trasfusionali, emergenza-urgenza, linee guida per la dematerializzazione, altri aspetti dell’assistenza farmaceutica.
Le adempienze con impegno sono su: flusso informativo assistenza domiciliare e residenziale FAR, piano nazionale aggiornamento del personale, dati NSIS SIND, percorso nascita, riabilitazione.
Campania (116 punti)
La Regione è inadempiente su: erogazione dei lea, assistenza ospedaliera, liste di attesa, contabilità analitica, prevenzione, piano nazionale aggiornamento personale, percorsi diagnostico-terapeutici, lea aggiuntivi, accreditamento istituzionale, sperimentazioni ed innovazioni gestionali, cartelle cliniche, assistenza protesica, cure palliative, sanità penitenziaria, rischio clinico, attività trasfusionale, percorso nascita. emergenza-urgenza, riabilitazione, linee guida per la dematerializzazione, altri aspetti dell’assistenza farmaceutica.
Adempienze con impegno invece: obblighi informativi economici, obblighi informativi statistici, dati NSIS SIND, cure primarie.
Il Sole 24 Ore sanità – 17 gennaio 2014