Quattro allevamenti di Albaredo a rischio di influenza aviaria: dal ministero della Salute arriva l’ordine di abbattimento. E un vero e proprio uragano quello che si sta scagliando su una delle zone a maggiore densità di produzione avicola del Veneto. Dopo la scoperta del focolaio di aviaria da H5N8 all’interno dell’allevamento di Presina, lo scorso 27 luglio, è stata costituita una zona di protezione nel raggio di tre chilometri. Tutte le aziende che ricadono in questa zona, e in cui siano presenti in questo momento volatili da allevamento, sono costrette dall’Azienda sanitaria ad eliminare qualsiasi rischio di contagio. Per questo, nonostante non siano stati riscontrati altri casi di animali ammalati, è stato disposto l’abbattimento preventivo di 19.200 tacchini e 42.260 polli, per un totale di 61.460 capi. Lunedì pomeriggio, il vicesindaco di Albaredo Oliva Trentin ha firmato quattro ordinanze di sequestro e soppressione degli animali che riguardano in via Ca’ Rotta 12 un allevamento di 14.500 tacchini maschi da carne, in via Palazzetto 6, un’azienda con 4.700 tacchini, in via Bosco 2 un allevamento di 27.460 polli da carne maschi e femmine, in via Miega 1, un allevamento con 14.800 galline da carne. Gli abbattimenti sono iniziati ieri notte e proseguiranno nei prossimi giorni, preferibilmente al calar del sole. La calura, infatti, non aiuta i veterinari del Distretto di Cologna nello svolgimento di queste operazioni piuttosto lunghe e faticose. «Per sua natura il tacchino da allevamento non è un animale dotato di grande mobilità, anche perché ha un peso non indifferente. Con il caldo torrido di questi giorni è ancora più difficile far muovere questi uccelli per caricarli sul camion». La polizia del Medio Adige veronese sta vigilando affinchè le ordinanze vengano eseguite dai destinatari senza intoppi. Ormai, tra Lombardia e Veneto, dal 20 luglio ad oggi sono già stati individuati cinque focolai di malattia (di cui uno a Nogara) per cui le misure di prevenzione si sono fatte via via più stringenti. «Dobbiamo evitare che l’infezione si diffonda, altrimenti risulterebbe davvero complicato fermarla e ci troveremmo di fronte ad enormi perdite», spiega il dirigente del Servizio veterinario dell’ulss 9 Fabrizio Cestaro, che rassicura sull’impossibilità di un contagio da animale a uomo di questo particolare tipo di virus. Fino al 26 agosto rimangono le restrizioni sulle movimentazioni di animali nella zona di sorveglianza (10 chilometri dal focolaio), salvo autorizzazioni regionali 24 ore prima della macellazione. Restano inoltre vietati gli accasamenti di tacchini, con il rischio di mettere in ginocchio un comparto fondamentale per l’economia veronese.
L’Arena – 2 agosto 2017