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Verona. Bimba morsa, altro intervento alla mano. E la famiglia vorrebbe tenere il cagnolino. La piccola è ricoverata in Borgo Roma. L’Usl dovrà monitorare l’animale

Sta meglio la bambina, di appena due anni, morsa al viso dal cane di famiglia, nella serata di sabato scorso a Tombazosana, frazione di Ronco all’Adige. È ufficialmente fuori pericolo, ma dovrà sottoporsi a un altro intervento chirurgico. Dopo quello al viso, per curare le lesioni causate dai morsi, ce ne sarà uno alla mano: il cagnolino, infatti, le ha strappato anche un pezzo di falange del pollice. Il primo intervento è avvenuto già sabato, al Polo Confortini, dove la piccola era stata trasportata con urgenza in elicottero. Dopo un ricovero nel nuovo ospedale materno infantile di Borgo Trento, è stata trasferita al Policlinico di Borgo Roma, nel reparto di chirurgia della mano, dove è assistita dai genitori. Ancora da chiarire la dinamica della vicenda: nel momento in cui è successo il fatto, la famiglia era riunita in una stanza della loro abitazione insieme ad amici. A quel punto, c’è stato un contatto tra la bambina e l’animale: forse stavano giocando e forse lei è inciampata. Amici e parenti si dicono stupiti dell’accaduto: il cane, un meticcio di piccola taglia, simile a un Jack Russell ma a pelo lungo, non aveva mai dato segni di essere aggressivo. Tuttavia, sembrerebbe che l’intenzione dei genitori sia quella di tenere l’animale, accolto dalla famiglia, peraltro, poco prima che nascesse la bambina. Ma dopo una denuncia, il controllo da parte dei veterinari dell’Usl sarà un obbligo d’ufficio. «I cani mordaci – spiega Fabrizio Cestaro – responsabile dei servizi veterinari dell’azienda sanitaria scaligera – vanno monitorati per almeno dieci giorni per accertarsi che non abbiano la rabbia. In molti casi, soprattutto quelli più gravi, come appare questo, potrebbe essere necessario anche l’intervento di un veterinario comportamentale, che faccia delle valutazioni. Si fa il possibile per correggere quello che può essere stata un’azione estemporanea, che il cane ha forse compiuto senza aver l’intenzione di fare del male: questo capita con i bambini piccoli che hanno più probabilità di venire a contatto «faccia a faccia» con l’animale».

Il Corriere del Veneto – 18 aprile 2017

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