I carabinieri hanno scoperto a Correzzo un magazzino all´ingrosso gestito senza autorizzazioni da due cinesi. Marito e moglie rifornivano connazionali in tutto il Veneto Il valore dei prodotti stoccati oscillano attorno ai 30mila euro
Gazzo. Decine di scatoloni pieni di spaghetti, di riso, pasticcini, spezie, tuberi, farina e salse di tutti i tipi. Ma anche quattro enormi congelatori dove erano ammassati sacchi di gamberi, frittura mista, carne di maiale, confezioni di manzo e ali di pollo. Tutti rigorosamente «made in China».
È un maxi deposito abusivo, con tutti gli ingredienti necessari per preparare riso alla cantonese, ravioli al vapore, pollo con le mandorle e gamberi in agrodolce, quello scoperto e sequestrato, ieri mattina a Correzzo, dai carabinieri della stazione di Gazzo affiancati da due marescialli del Nucleo antisosfisticazioni e sanità (Nas) dell´Arma di Padova e da due ispettori del dipartimento di Prevenzione dell´Ulss 21 di Legnago. A gestire il magazzino di generi alimentari, privo delle autorizzazioni sanitarie ed amministrative necessarie oltre che in condizioni igieniche precarie, erano due cittadini cinesi, marito e moglie, residenti da almeno otto anni nel piccolo centro della Bassa. I quali, dopo aver convertito quello che inizialmente era un laboratorio tessile in un bazar da far invidia ai fornitori di negozi e ristoranti etnici, avevano avviato una fiorente attività malgrado non ne avessero i requisiti.
Stando alle indagini avviate nelle scorse settimane dai carabinieri coordinati dal brigadiere Gianni Patracchini, la coppia – H.U. di 36 anni e suo marito H.L. di 40 – commercializzava infatti all´ingrosso i prodotti importati dalla madrepatria rifornendo connazionali, perlopiù titolarie lavoratori di laboratori tessili. Tutto ciò sotto le insegne della ditta «D´Orato», intestata alla donna, e con in tasca una semplice licenza per il commercio ambulante con la quale dovevano limitarsi a frequentare i mercatini.
L´operazione, che ha portato alla luce il deposito illegale dove era accatastato un gran quantitativo di merce per un valore di circa 30mila euro, è scattata ieri intorno alle 7.30. A quell´ora, la coppia era ancora a letto nell´alloggio annesso all´ex laboratorio di maglieria situato al civico 32 di via Matteotti, nel centro abitato della frazione. I carabinieri di Gazzo, che da 20 giorni sorvegliavano i due cinesi soliti partire ogni pomeriggio con il camion carico di prodotti da consegnare in tutto il Veneto, si sono diretti a colpo sicuro nel deposito di 300 metri quadrati immerso nella sporcizia ed inadeguato ad ospitare le derrate alimentari. A quel punto, si sono trovati di fronte ad una sorta di supermercato per grossisti, con scatoloni adagiati a terra e quattro enormi frigoriferi a pozzetto contenenti diverse porzioni di pesce e un quintale di carne.
Da lì è scattata un´accurata ispezione di ogni confezione conclusasi verso le 15, durante la quale i tecnici dell´Ulss 21 hanno provveduto anche alla distruzione di articoli di provenienza sconosciuta. Al termine del controllo, i Nas hanno disposto il sequestro del magazzino e degli articoli stoccati, per un valore complessivo, incluso l´immobile, di 100mila euro. La merce è stata quindi affidata in deposito alla stessa coppia di commercianti, che aveva un catalogo rifornito di tutto punto, comprendente anche verdure, the, zucchero, tofu e tutto quanto serve per mettere in tavola un menu degno del Paese del Dragone.
In attesa che i Nas completino gli accertamenti, marito e moglie dovranno pagare intanto 6mila euro: a tanto ammontano le sanzioni comminate loro in assenza dell´autorizzazione amministrativa per il deposito di alimenti, per il cattivo stato dei locali e la presenza di congelatori sprovvisti di piano di controllo
L’Arena – 29 settembre 2012