Bozza di ordinanza inviata ai sindaci per predisporre gli abbattimenti d’intesa con i consorzi e i cacciatori II depotenziamento delle Province può portare cambiamenti alle modalità di contenimento delle nutrie, il castorino originario del Sud America considerato animale «nocivo»?
Alla luce di recenti modifiche legislative sull’abbattimento dei grossi roditori, flagello delle campagne, e al trasferimento ai Comuni delle competenze della Provincia, dai Palazzi Scaligeri è arrivata ai sindaci una bozza di ordinanza, al fine di predisporre abbattimenti da effettuarsi in convenzione con gli Ambiti territoriali di caccia, operatori dei Consorzi di bonifica, proprietari di fondi agricoli. Poi, per consentire la prosecuzione delle catture con trappole, tutte le gabbie metalliche assegnate agli agricoltori che le hanno richieste per limitare i danni, verranno donate ai Comuni. Ivano Confortini, responsabile del Servizio tutela faunistico ambientale della Provincia, spiega che non dovrebbero esserci grosse novità sulle procedure di contenimento delle nutrie, puntando sempre sulla collaborazione di cacciatori, Consorzi di bonifica e coltivatori della terra. Aggiunge che i sindaci hanno buone possibilità di dire la loro in materia, potendo emanare ordinanze contingibili e urgenti volte a contrastare la sovrappopolazione dei roditori non autoctoni che stanno creando seri problemi economici agli agricoltori e che, scavando lunghe gallerie negli argini, mettono a rischio la sicurezza idraulica di fiumi e torrenti. Problema non se condario sarà definire come eliminare le carcasse delle nutrie. Attualmente lo smaltimento è a carico della Provincia. Quanto al futuro, appare poco probabile la strada del seppellimento, perché potrebbe sollevare problemi igienico-sanitari da parte delle Ulss.
L’Arena – 7 marzo 2015