Il sindaco manda… a scuola i proprietari di cani «impegnativi». Nei documenti ufficiali li definiscono «morsicatori»: in pratica, sono quegli esemplari «pericolosi», quelli che – magari se provocati – potrebbero avere reazioni inconsulte, aggressive. Arrivando anche a mordere, dunque.
La novità è che, adesso, sulla scorta delle ultime disposizioni governative e di un apposito protocollo d’intesa stipulato tra Palazzo Barbieri, Uls 20 e Ordine medici veterinari della Provincia di Verona, il primo cittadino può «ordinare» ai proprietari degli amici a quattro zampe ritenuti «morsicatori» e quindi potenzialmente «a rischio» per le persone, di andare… a scuola.
Proprio così: perché tra le novità dell’ordinanza emessa il 6 agosto 2013 sui cani potenzialmente «pericolosi» (un provvedimento presentato dall’allora sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, che descrisse le nuove misure «sulla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani» come finalizzate «all’educazione, alla formazione e alla responsabilizzazione dei proprietari»), figura anche il conseguimento di un apposito «patentino» rilasciato dopo aver frequentato, presso i servizi veterinari delle Usl, proprio dei corsi di educazione degli amici a quattro zampe.
E nei giorni scorsi (i provvedimenti risalgono per l’esattezza alla prima settimana di luglio), firmate dal primo cittadino Flavio Tosi, sono scattate le prime tre ordinanze dirette ai proprietari di cani che, si legge nei documenti, «sono stati individuati dall’azienda Usl 20 come a rischio-categoria 2».
È l’assessore all’ambiente Enrico Toffali a confermare che «per Verona si tratta effettivamente delle prime tre ordinanze del genere -. Il patentino dovrà essere preso solo dai proprietari dei “cani impegnativi”, una definizione generica che lascia ai Servizi Veterinari la possibilità, sulla base dell’Anagrafe canina regionale , di decidere quali proprietari devono sottoporsi a quest’obbligo. Rispetto alla prima stesura del provvedimento governativo (firmato da Livia Turco nel 2009, ndr ), quindi, non ci sarà più alcuna lista nera delle razze pericolose come inizialmente ipotizzato: una modifica, questa, che mi trova concorde, in quanto non si può generalizzare e la pericolosità di un animale va decretata caso per caso. Ogni cane potrebbe essere potenzialmente rischioso, e si punterà soprattutto sulla prevenzione e la formazione dei proprietari, che saranno responsabili sia a livello civile che penale dell’animale».
E adesso? Tornando ai primi tre veronesi raggiunti dall’ordinanza del sindaco, dovranno «seguire entro il primo semestre del 2016 un percorso formativo/informativo finalizzato al rilascio del patentino prescritto dall’ordinanza ministeriale del 6 agosto 2013» e avranno la possibilità di «iscriversi al percorso formativo organizzato dal Comune di Verona in collaborazione con l’Usl 20 e l’Ordine dei Medici Veterinari di Verona». E per i trasgressori? Le violazioni all’ordinanza, avverte Palazzo Barbieri, «sono punite con una sanzione amministrativa compresa tra 25 e 500 euro»: per chi è poco intenzionato ad andare a lezione, c’è la possibilità di ricorrere al Tar entro 60 giorni o, in via straordinaria, al Presidente della Repubblica. Addirittura…
Il Corriere del Veneto – 16 luglio 2015