Alda Vanzan Due su cinque. Dopo la gialla e grigia “Lista Tosi per il Veneto”, ieri il sindaco di Verona candidato governatore ha presentato il simbolo de “II Veneto del fare Flavio Tosi”, colori scelti il blu e l’azzurro. Quest’ultima sarà la cosiddetta lista degli amministratori, dove troveranno posto politici (e non) con esperienza negli enti pubblici e nelle aziende.
Non saranno solo queste le liste della coalizione del sindaco di Verona, ex segretario della Lega véneta cancellato dal partito dopo l’aut aut del segretario federale Matteo Salvini (scegli: o il Carroccio o la Fondazione dei fari – era stata la direttiva, mentre teneva banco la diatriba su chi avesse la competenza, se il Veneto o la Lombardia, nella composizione delle liste). Dunque, all’appello mancano altre tre liste. Una sarà autonomista, anzi, dovrebbe essercene una con un nome diverso per ogni provincia (ma non è detto che l’operazione riesca) giusto per esaltare la “Razza Piave” nel trevigiano o la Serenissima a Venezia. Un’altra lista avrà un richiamo nazionale, probabilmente dedicato ai pensionati. La quinta lista sarà espressione del Ncd e dell’Udc. Qui le trattative sono state sospese visto che le posizioni non coincidono: Flavio Tosi vorrebbe che a questa lista venisse dato un nome più civico che partitico, mentre il vicepresidente della giunta regionale e referente veneto del Nuovo centrodestra rivendica l’appartenenza politica. Si vedrà. Per la fine della settimana le parti dovrebbero tentare di trovare un’intesa.
Intanto si stanno delineando le candidature. Tosi correrà solo come candidato governatore (il che significa che se arriverà terzo comunque starà fuori da Palazzo Ferro Fini dal momento che la legge elettorale contempla l’elezione del candidato più votato e del secondo classificato). Quanto ai consiglieri, a Venezia dovrebbero correre l’assessore ex leghista Daniele Stivai e il consigliere ex Pdl Francesco Piccolo. A Padova l’assessore all’Ambiente che tra Salvini e Tosi ha scelto quest’ultimo, Maurizio Conte. A Verona i consiglieri regionali ex Lega Andrea Bassi e Giuseppe Stoppato, si parla anche del vicesindaco del capoluogo scaligero Stefano Casali e del presidente dell’Ater Niko Cordioli, così come della sorella del candidato governatore Barbara Tosi.
A Treviso è certo il consigliere regionale di Verso Nord Diego Bottacin, mentre il presidente della Provincia Leonardo Muraro non ha ancora deciso se restare in Lega o seguire l’amico Flavio. Non tutti gli amicissimi del sindaco, infatti, hanno mollato il Carroccio: a Vicenza perfino l’assessore Marino Finozzi si è riscoperto zaiano. Dipenderà, chissà, dai sondaggi, ma nel capoluogo berico non figurano al momento big pronti a correre con Tosi. A Rovigo, invece, saranno in corsa amministratori locali, mentre la senatrice Emanuela Munerato sarà candidata sindaco a Rovigo, città chiamata alle urne assieme a Venezia. Quanto a Belluno, è già in pista il vicepresidente del consiglio regionale ex Lega Matteo Toscani. E su Tosi potrebbe convergere pure Scelta civica del sottosegretario Enrico Zanetti: scontenta dell’alleanza tra Pd e Sel e la «sinistra estrema». La decisione sarò presa domani sera dalla direzione regionale guidata da Riccardo Scattaretico.
Il Gazzettino – 8 aprile 2015