Via auto blu e luci spente, 200mila mail consigli Governo
Riscaldamenti accesi nelle sedi e nelle scuole solo se servono davvero. Valanga di proposte per la ripresa e di offerte di consulenze gratuite
Italiani, un popolo non rassegnato. La voglia di combattere la crisi è il filo rosso, sottile ma robusto, che lega le quasi 200 mila e-mail che sono piovute sul sito del governo in questi mesi sia sotto forma di suggerimenti anti sprechi per la spending review (revisione della spesa) sia per la sezione «Dialogo con il cittadino» che consente di scrivere direttamente al premier Mario Monti. Un vero e proprio fenomeno di massa quello del «Caro Monti ti scrivo…». Dal cui primo bilancio emerge che in circa 80 mila e-mail, oltre il 40% del totale, gli italiani hanno infilato idee e proposte cui spessissimo hanno unito l’offerta di aiuto e di consulenze gratuite. In molti casi emerge il geniaccio italiano («Perché lo Stato non si scarica gratuitamente il software per i computer invece di pagarlo?», è il refrain di molti esperti di informatica). Altri suggerimenti sono figli dell’ingenuità, come i molti inviti all’Agenzia delle Entrate di controllare tutti gli acquisti delle famiglie per alcuni mesi. Ma anche se moltissime proposte sono parziali, mal costruite, talvolta strampalate (come ad esempio quelle di raggruppare le carceri), a palazzo Chigi se ne fa un quadro complessivo molto positivo.
«Si tratta di un segnale di forte vitalità. Una quantità così elevata di proposte non se l’aspettava nessuno. E questo vuol dire che gli italiani hanno energie per combattere la crisi, non vogliono annegare nella recessione», sottolinea Gianluca Sgueo, responsabile del «Dialogo con il cittadino», che assieme ad una dozzina di funzionari di palazzo Chigi ha letto e smistato la valanga di lettere.
A conferma della sua positività, Sgueo cita l’altra faccia della medaglia del fenomeno: è modesta la richiesta di aiuti diretti. Dunque, nono- stante i morsi della crisi, la scorciatoia psicologica di un Monti-Babbo Natale non si fa strada nell’immaginario degli italiani. «Le e-mail con la segnalazione di forti difficoltà personali oscillano fra il 3 e il 4% – spiega Sgueo – E spesso si tratta di persone che chiedono dilazioni o rateizzazioni del proprio debito più che chiedere direttamente denaro o facilitazioni».
Già, ma quali sono le proposte che gli italiani fanno con più insistenza? L’argomento più gettonato è quello delle odiatissime auto-blu. Nono- stante la forte riduzione del loro numero (ogni giorno, in media, ne vengono soppresse 10 su un totale che è sceso sotto quota 9 mila), ben 40 mila e-mail sono state dedicate a questo argomento. Moltissime le proposte – spesso formulate da esperti del settore del noleggio – già all’attenzione del ministero della Funzione Pubblica. Una in particolare è destinata a diventare legge: la diffusione a tappeto nello Stato del car sharing, ovvero della condivisione della stessa vettura fra più uffici per ridurne i costi.
Le segnalazioni inviate a palazzo Chigi hanno poi permesso di rendere operativa un’altra iniziativa anti-crisi: l’apertura di una società srl con solo un euro. La norma, molto utile per chi deve intende avviare un’impresa, si era arenata per la mancanza del regolamento attuativo. E così, di fronte all’ondata di lamentele, nel recente decreto sviluppo è stata infilata una norma che consente di varare la srl con un semplice statuto.
Migliaia anche le proposte su un argomento minore solo in apparenza: le luci e i riscaldamenti degli uffici pubblici e delle scuole lasciati accesi di notte o quando non servono. «Un argomento sul quale stiamo pensando di intervenire amministrazione per amministrazione perché adesso sappiamo che moltissimi italiani provano fastidio per questi sprechi», sottolinea Sgueo.
Abbondante, infine, il capitolo curiosità. Come la lettera da Voghera che segnala l’abitudine della locale Guardia di Finanza di scortare i camion di sale. O quella di un avellinese che indica l’eccessivo numero di stazioni di carabinieri nella sua zona. Oppure quella dell’esperto di cibi che indica le cinque amministrazioni che controllano la qualità degli alimenti, ovviamente ognuna in un modo diverso anche se la legge è una sola. E via così per le future migliaia di «Caro Monti ti scrivo…».
Messaggero – 16 luglio 2012