Questa sera, al rientro dalla visita a Treviso, o più verosimilmente domani mattina, dopo la segreteria del Pd, Matteo Renzi leggerà in Consiglio dei ministri la lista di viceministri e sottosegretari. Una cinquantina in tutto, ovvero un po’ più dei 42 che il premier aveva proposto ma meno dei 70 che i partiti della maggioranza vorrebbero portare al governo.
Paolo Fadda (Pd) oggi da Renzi dovrebbe essere confermato sottosegretario alla Salute e continuare a essere l’unico sardo presente nel governo. Sfumata la nomina di Renato Soru al ministero per l’Innovazione, voci attendibili dicono che il nome dell’ex governatore sarebbe stato escluso solo all’ultimo momento, per la Sardegna non dovrebbero esserci altri posti a Palazzo Chigi se non, come scritto, la conferma di Paolo Fadda. Ieri l’ex senatore ha preferito non commentare le indiscrezioni, ma da Roma sono rimbalzate diverse notizie che lo vorrebbero nell’elenco che sarà diffuso oggi dalla presidenza del Consiglio subito dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera.
Dalla parte di Fadda ci sarebbero diversI argomenti a suo favore. Il primo che al ministero alla salute è stata confermata Beatrice Lorenzin (Nuovo centrodestra) e i rapporti fra i due sono stati sempre ottimi. Ad esempio hanno lavorato in perfetta sintonia sul difficile caso delle cure Stamina. Fino all’annunciata nomina, nei prossimi giorni, della commissione per il secondo e definitivo esame della terapia studiata e applicata dal medico Davide Vannoni su cui le polemiche continuano a essere di ogni tipo con scontri in campo aperto fra favorevoli e contrari.
Un altro punto a favore di Paolo Fadda, oltre alla già accennata continuità nel lavoro, è negli attestati di stima per i suoi otto mesi di sottosegretario nel governo Letta. Cgil, Cisl e Uil ma anche diversi sindacati autonomi hanno chiesto con documenti ufficiali, la conferma della squadra ministeriale. Dopo aver ottenuto quella di Beatrice Lorenzin, ora dovrebbe esserci anche quella del sottosegretario. Stessa richiesta è arrivata dall’Ordine degli infermieri, che ha ricordato tra l’altro la direttiva firmata da Fadda che ha prorogato tutti i contratti dei precari nella sanità sino al 31 dicembre 2016. Infine il sottosegretario uscente ha l’appoggio incondizionato di tutti i parlamentari sardi compresi quelli dell’opposizione
Anche in questo caso il 50% saranno donne. I nomi in ballo sono parecchi, anche per le guerre interne all’interno delle stesse forze politiche. Pressing insistente arriva in particolare dai popolari, che dopo l’esclusione di Mario Mauro dalla compagine governativa avevano minacciato di non votare la fiducia (al Senato sono 12) e che ieri sono stati “consultati” direttamente dal sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio in una riunione ad hoc mentre era in corso il confronto sulla fiducia alla Camera. A quanto si apprende alla fine ai popolari andranno tre sottosegretari e tra questi ci sarebbe lo stesso ex ministro della Difesa Mario Mauro a cui verrebbe destinata una poltrona di viceministro agli Esteri o gli Affari Ue dove è in corsa il renziano Sandro Gozi anche se resta sempre possibile la riconferma di Enzo Moavero Milanesi. Alla presidenza del Consiglio la delega per i servizi segreti dovrebbe andare ancora una volta al veltroniano Marco Minniti dove resta in gioco anche la candidatura di uno dei fedelissimi di Renzi, Luca Lotti.
All’Economia due new entry. Enrico Morando, veltroniano ma vicinissimo anche a Renzi, che prenderebbe il posto di viceministro, e Benedetto Della Vedova di Sc come sottosegretario mentre verrebbero confermati Pier Paolo Baretta (Pd) e Luigi Casero (Ncd) come viceministro. Per via XX settembre si parla anche Giovanni Legnini, sempre del Pd, che però sembra andare verso la riconferma quale sottosegretario per l’Editoria.
Conferme anche allo Sviluppo Economico per Simona Vicari (Ncd) e Claudio De Vincenti (Pd) e del montezemoliano Carlo Calenda come viceministro. Ancora incerta la casella delicatissima delle deleghe sulle telecomunicazioni. Tra i nomi in circolazione si fa quello del friulano Paolo Coppola, fedelissimo di Renzi, anche se in Transatlantico è girato quello dell’ex ad di Fastweb Stefano Parisi.
Altro ministero sensibile è la Giustizia, dove approderebbe come viceministro Enrico Costa, attuale capogruppo alla Camera di Ncd, assieme al renziano David Ermini. All’Interno va verso la riconferma Filippo Bubbico, che sarebbe affiancato da altri due democratici che fanno capo alla minoranza quali Enzo Amendola e Davide Zoggia e dal montiano Enrico Zanetti anche se tra i nomi quotati si inserisce prepotentemente il renziano Angelo Rughetti. Al Lavoro è data quasi certa un’altra fedelissima del premier, Simona Bonafé, che potrebbe essere affiancata da Irene Tinagli di Sc.
Alla Difesa verrà confermato per il Ncd Gioacchino Alfano che dovrebbe essere affiancato da un sottosegretario di Sc. I nomi sono quelli di Andrea Olivero quotato però anche al Welfare e Aldo Di Biagio mentre sempre per Sc Mario Giro dovrebbe essere confermato agli Esteri così come Lapo Pistelli (Pd vicino a Franceschini) che manterrebbe il ruolo di viceministro alla Farnesia. Per la Cultura va verso la conferma Ilaria Borletti Buitoni (Sc) mentre il Pd avrebbe candidato il giovane turco Matteo Orfini. In alternativa potrebbe entrare il socialista Riccardo Nencini. Infine al Pd Ivan Scalfarotto sarebbero destinate le Pari opportunità. Enrico Morando, vicino a Renzi, dovrebbe diventare viceministro. Con la stessa carica dovrebbe essere confermato Luigi Casero (Ncd). Come sottosegretari si parla di Benedetto Della Vedova (Scelta civica) e Pierpaolo Baretta (Pd, riconfermato), ma anche di Giovanni Legnini (bersaniano) Attuale capogruppo del Nuovo centro destra alla Camera, Enrico Costa potrebbe diventare viceministro alla Giustizia. Nel dicastero (delicatissimo per misurare le tensioni tra Partito democratico e Forza Italia), potrebbe entrare il deputato renziano David Ermini New entry il giovane deputato renziano Paolo Coppola, che potrebbe ricevere la pesante delega alle Comunicazioni. Conferma possibile per i sottosegretari Claudio De Vincenti (Pd) e Simona Vicari (Ncd) e anche per il viceministro Carlo Calenda (Sc)
Il Sole 24 Ore – 26 febbraio 2014