Il sindaco Renato Ceron ha ordinato il divieto di utilizzare l’acqua di questi pozzi per bere e per cucinare. Il Comune prima contatterà i proprietari per spiegare la decisione; quindi sarà inoltrata loro l’ordinanza. La decisione arriva dopo la scelta dell’Ulss 5 di adottare nuovi parametri più restrittivi nella valutazione del rischio di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas).
A inizio anno la Regione aveva emanato nuove disposizioni; recependole, l’Ulss 5 ha rivisto i risultati delle analisi già effettuate. Secondo i nuovi valori limite, alcuni dei pozzi già censiti a Brendola, che precedentemente risultavano in regola, ora sono stati ritenuti non più potabili. Complessivamente sono 175 i pozzi privati denunciati agli uffici comunali dai proprietari; in 77 casi le analisi sono già state effettuate.
«La situazione è sotto controllo» spiega il sindaco Ceron. «Stando agli elementi che abbiamo a disposizione, tra i casi specifici molti sono quelli che hanno già l’allacciamento all’acquedotto e altri saranno facilmente allacciabili. Stimiamo che le situazioni più impegnative siano meno della metà: gli interessati saranno informati, e con loro valuteremo il modo migliore per risolvere la problematica». Il monitoraggio prosegue e i cittadini interessati saranno invitati a ripetere le analisi per un riscontro più puntuale. «La linea che seguiremo sarà questa, anche per le eventuali nuove irregolarità che dovessimo riscontrare».
Il Giornale di Vicenza – 3 febbraio 2015