All’ospedale di Vicenza sono stati riscontrati episodi della grave malattia infettiva che può portare alla morte. Un piccolo di appena due anni e due bambine di sette e otto sono stati seguiti in Pediatria Bellettato: «Sono fuori pericolo»
Tre casi di encefalite a Vicenza. Tre bambini colpiti da forme virali di questa grave malattia che può anche uccidere. Uno dopo l´altro. Un piccolino di 2 anni. Due bambine di 7 e 8 anni che frequentano le elementari. Tutti e tre di Vicenza.
IL MORBO. Un´infezione perfida. Il cervello si gonfia. Materia grigia e materia bianca vanno in sofferenza. Se il meccanismo non trova difese i focolai infiammatori si diffondono distruggendo le cellule cerebrali e chi ne è colpito comincia lentamente a morire. Per fortuna questa volta non è andata così, ma per un po´, prima che si stabilisse a fondo il livello di gravità delle infezioni e si inquadrasse la loro possibile evoluzione, le famiglie hanno tremato e per l´équipe del primario Massimo Bellettato è stata emergenza. L´encefalite, come la meningite, evocano situazioni estreme, fanno sempre paura. C´è il pericolo del contagio. Questa volta, però, non è stata un´epidemia come potevano far temere i tre ricoveri in rapida successione, ma tre casi episodici, non collegabili, che poi si sono risolti nel migliore dei modi, senza conseguenze né strascichi. I bambini sono rimasti una settimana nel reparto di pediatria del San Bortolo, ma ora sono già a casa e stanno bene.
ALLERTA. Lo stato di allerta, però, è stato inevitabile. L´encefalite si presenta come un´influenza, molto spesso provoca solo sintomi lievi, febbre, cefalea, debolezza, inappetenza, ma può diventare devastante e inarrestabile quando esplode nelle forme più gravi. E´ in questi casi che l´infiammazione colpisce pesantemente le cellule cerebrali, causando progressivamente uno stato di irritabilità, irrequietezza, perdita di forza muscolare alle braccia e alla gambe, difficoltà di parola e di udito, una diffusa sonnolenza fino al coma e qualche volta alla morte. Neonati e anziani risultano i più vulnerabili e a rischio. Molto dipende dall´agente eziologico, dal tipo di germe, e dall´età. I tre bambini ricoverati in pediatria mostravano i segni classici iniziali della malattia, in primis, appunto, il torpore e una scarsa reattività.
INTERVENTO. «La differenza rispetto alla meningite – spiega il dott. Bellettato – è che questa infezione aggredisce l´encefalo, il sistema nervoso. Può progredire fino alla paresi, all´epilessia. Di solito questi virus dell´encefalite attaccano in primavera e in estate, anche se tre casi del genere sono un po´ insoliti». Bellettato ha dato subito disposizioni perché ai bambini fosse prelevato liquido spinale con una puntura lombare per isolare il germe e fare una diagnosi precisa. È stato prelevato un frammento di Dna, inviato poi per l´esame batteriologico agli specialisti del laboratorio di microbiologia dell´ospedale. Come detto, le forme virali dei tre bambini non si sono rivelate drammatiche come accaduto in altre regioni italiane negli anni scorsi. Il sistema immunitario ha resistito e c´è stata quasi subito una reazione positiva.
GUARIGIONE. «No, non si fa nessuna cura specifica – spiega ancora il primario di pediatria – anche perché i virus normalmente non rispondono agli antibiotici. Si guarisce da soli. Noi abbiamo praticato una semplice terapia di supporto per alleviare i sintomi e consentire all´organismo di combattere e sconfiggere l´infezione. Questo è importante: garantire al paziente il massimo comfort e nutrirlo bene».
LIETO FINE. Insomma per i tre piccoli vicentini la brutta avventura ha avuto un lieto fine. Si sono ripresi bene. Soddisfatto Bellettato: «Sono guariti perfettamente».
Il Giornale di Vicenza – 22 luglio 2012