All’origine del singolare provvedimento cautelare un’articolata inchiesta che vede tre indagati. «Gli animali sono stati comperati con l’inganno». I sigilli sono stati posti dalla polizia in una stalla della città
Sette cavalli sotto sequestro per una truffa da mezzo milione di euro. Il provvedimento, firmato dal tribunale di Firenze, è scattato nei giorni scorsi in una stalla della città, davanti agli occhi dell´incredulo gestore, Silvano Fortuna, estraneo alla vicenda. La polizia giudiziaria toscana si è presentata davanti alla struttura che sorge in strada della Commenda ed ha formalmente sequestrato gli animali, lasciandoglieli in custodia giudiziale.
L´inchiesta della procura fiorentina era scattata nei mesi scorsi dopo una denuncia presentata dai fratelli Manuel e Giorgio Roma, toscani, che a loro volta sono poi finiti sotto inchiesta perchè la compravendita degli animali da competizione – fra cui due campioncini – è avvenuta con modalità tutte da chiarire. La procura, che ipotizza al momento la truffa aggravata, la ricettazione, il falso e l´insolvenza fraudolenta, ha iscritto sul registro anche il vicentino Giordano Costa, che avrebbe consegnato nelle scorse settimane i cavalli a Fortuna.
In base a quanto è stato possibile ricostruire, gli animali – che hanno partecipato, con successo, a diverse competizioni nazionali, e che hanno un valore stimato in alcune centinaia di migliaia di euro – sono stati comprati e venduti in più occasioni dai due Roma e da Costa. Il loro valore sarebbe stato artatamente gonfiato, fino a raggiungere i 2,1 milioni di euro. Ma sarebbero stati acquistati attraverso false fidejussioni, e in uno dei passaggi sarebbe coinvolta una società milanese che era decotta da tempo e che non saldò mai il debito, perchè non aveva la disponibilità economica per farlo.
Nell´ambito dei vari traffici, sarebbero sempre rimasti all´oscuro allenatori e fantini dei cavalli. Il sospetto degli inquirenti è che le continue compravendite degli animali – inizialmente erano 9 i cavalli coinvolti nei vari affari – siano state pianificate con altri scopi, e che abbiano portato a commettere una serie di presunti raggiri.
Dopo la denuncia presentata dai fratelli Roma, il giudice ha firmato il provvedimenti di sequestro preventivo. Gli inquirenti hanno faticato non poco per scoprire che fine avessero fatto gli animali, che avrebbero dovuto essere trasportati in una scuderia nel Viareggino e che invece sono finiti a Vicenza dopo essere passati per una stalla in provincia di Parma, dove sono rimasti solamente per alcuni giorni.
Mentre non è escluso che altre persone possano essere coinvolte nell´inchiesta, gli indagati avranno modo di spiegare nel dettaglio che cos´è avvenuto.
Il Giornale di Vicenza – 5 aprile 2013