Franco Pepe Nasce al San Bortolo il collegio dei primari. Non è un organo voluto dall’Ulss o obbligatorioper legge, ma una libera iniziativa dei responsabili dei 44 reparti dell’ospedale, dei colleghi di Noventa e del territorio. L’intento è di creare un’associazione che unisca i primari ma che, soprattutto, dia più forza “politica”, più peso alla loro presenza, nel senso di dialogare maggiormente con la direzione strategica dell’azienda, con la Regione, le istituzioni, mondo pubblico e privato.
Insomma, l’obiettivo è di trovare un ruolo riconosciuto sui tavoli che contano per poter tenere alto il livello del San Bortolo in una fase di difficoltà generale. Per Vicenza è una novità assoluta, anche se inaltre Ulss un organismo del genere esiste già da tempo. Nulla, dunque, di sindacale. Ne qualcosa da confondere con il consiglio dei sanitari previsto dalla normativa. Neppure una “diminutio” di autonomia dei singoli primari. Ma tanta voglia di farsi sentire come voce autorevole dove si programma e si decide. L’idea covava da qualche mese nelle stanze del San Bortolo. Sono soprattutto il primario di ortopedia Alberto Momoli e il collega di nefrologia Claudio Ronco a farsene interpreti e a mobilitare il grosso dei direttori delle strutture complesse attorno a un primo gruppetto di favorevoli: Massimo Bellettato (pediatria), Domenico Milite (chirurgia vascolare), Rolando Negrin (pneumologia), Giampietro Pellizzer (malattie infettive), Vincenzo Riboni (pronto soccorso), Roberto Saetti (otorino), Loris Salvador (cardiochirurgia). Ma poi la prima volta che se ne parla, all’improvviso, quasi in modo carbonaro, è durante una cena organizzata a novembre dall’ex presidente della Confartigianato regionale Giuseppe Sbalchiero per un incontro fra i primari dell’ ospedale e alcuni esponenti della società civile vicentina, fra i quali i numeri uno dell’Assoartigiani provinciale Agostino Bonomo e della Camera di commercio Paolo Mariani. Sono gli stessi Momoli e Ronco a spiegare, durante il convivio, le ragioni che hanno fatto scattare la volontà di dare vita a un’associazione dei primari. Seguono, poi, due incontri preparatori nella scuola convitto, e nel corso del secondo, tenutosi il 12 dicembre all’interno dell’aula Onza, davanti a 29 primari, Momoli, a nome del gruppo promotore, delinea i possibili obiettivi. C’è ora da scegliere concretamente se andare avanti. Alla fine si vota. E la decisione di istituire il collegio è unanime. Così, sull’abbrivio di questa ritrovata unione (anche non tutti hanno risposto all’appello), si affida al decano dei primari Negrin, come coordinatore, e ad altri 4 colleghi, Bellettato, Chiarenza, Pellizzer e Ronco, l’incarico di preparare uno statuto da presentare in una successiva assemblea. L’appuntamento, adesso, è per il 16 gennaio. Si dovrà approvare il regolamento, eleggere presidente, vice, e componenti del consiglio direttivo. Siamo, dunque, alla vigilia del battesimo di un organismo che chiuderà anche una fase da troppi “separati in casa” che ha indebolito la compagine dei primari. «Ognuno andava per conto proprio – confessa un noto primario – e questo influiva sull’efficacia di una nostra rappresentanza». Non più, quindi, “cani sciolti” ma una squadra compatta in grado di incidere sullo sviluppo dell’Ulss. “Il primo scopo è di far sì che i primari si parlino più fra di loro per confrontarci, grazie a questa sinergia, con l’Amministrazione su aspetti scientifici e pianificazione. Vogliamo diventare interlocutori nei confronti della direzione, del sindaco di Vicenza, dei Comuni dell’Ulss, della Regione, delle università, degli enti privati, delle associazioni imprenditoriali. Vogliamo che un nostro esponente faccia parte della direzione strategica, ed essere consultati quando serve». Anche altre le finalità. «Vogliamo indicare le priorità su apparecchiature da acquistare, formazione, progetti. Vogliamo esprimere il nostro parere sulla nomina dei nuovi primari ma anche su organizzazione e necessità, individuare problemi e soluzioni, dare visibilità a ciò che si fa in ospedale».
Il Giornale di Vicenza – 13 gennaio 2015