Vicenza. Macellazione suini a domicilio dopo le polemiche. Ordinanza a Isola, limite di due capi. La conferenza dei sindaci dell’Ulss 4 stipula un accordo con i macelli
Elia Cucovaz. Dopo il polverone sollevato l’anno scorso intorno al divieto di macellazione casalinga, “far su el mas’cio” è ancora possibile nell’Alto Vicentino. Ma con differenze. A Isola, ogni famiglia potrà abbattere fino a due maiali, previo controllo veterinario. Per i Comuni dell’Ulss 4, invece, non esistono limiti sul numero di animali che possono essere lavorati in casa. Da quest’anno però l’uso dei macelli autorizzati sarà più conveniente.
L’ORDINANZA. «Si tratta di una direttiva dell’Ulss 6 che mira a mantenere una tradizione ancora viva nel nostro territorio, ma in modo regolato». Così il sindaco di Isola Francesco Gonzo spiega l’ordinanza emessa nel suo Comune. Il limite di due maiali per famiglia, che serve per mantenere l’attività entro i limiti dell’autoconsumo, sarà valida fino a febbraio. Chi intende macellare più animali o farlo fuori dal periodo indicato, dovrà rivolgersi a un macello autorizzato. È necessaria un’autorizzazione sanitaria rilasciata una tantum dal Comune, oltre a visite degli animali in vita e post mortem da parte dei veterinari dell’Ulss.
L’ACCORDO. Nell’Ulss 4 la macellazione domestica, senza limiti sul numero di animali, è permessa dietro autorizzazione del sindaco e del servizio veterinario, garantendo lo smaltimento degli scarti a norma di legge. Queste regole sono state ribadite dopo le polemiche scoppiate lo scorso inverno intorno alla possibilità di un divieto di macellazione domestica. L’Ulss, in ogni caso, mantiene fermo un principio: «I macelli autorizzati – sostiene il direttore del Dipartimento di prevenzione Paolo Coin – garantiscono igiene, il trattamento corretto degli scarti di lavorazione ed evitano inutili sofferenze agli animali».
CONVENIENZA. La conferenza dei sindaci sta dunque Iavorando per rendere più conveniente anche dal punto di vista economico rivolgersi alle strutture autorizzate rispetto al fai da tè. «Stiamo definendo un accordo coi macelli del territorio per ottenere un prezzo calmierato per i privati che si rivolgono a loro per autoconsumo – spiega il presidente Robertino Cappozzo, sindaco di Lugo – A cui hanno già risposto positivamente tre dei cinque macelli autorizzati presenti nel territorio dell’Ulss: quelli di Marano, di Farà e di Zane». L’obiettivo è che l’uso di quelle strutture venga a costare meno che farlo in casa. «Così ciascuno sarà ancora libero di scegliere, ma con un incentivo in direzione della sicurezza».
I NORCIN «A Valli del Pasubio già da tanti anni si ricorre ai macelli autorizzati per l’abbattimento dei maiali anche per il consumo domestico» sostiene Livio Brandellero, presidente della pro loco del paese della Sopressa. «Certo, la burocrazia ha reso tutto più difficile – conclude Antonio Peron, “decano” dei mas’ciari di Giavenale, a Schio – Ma soprattutto è lo stile di vita ad essere cambiato».
IL Giornale di Vicenza – 3 novembre 2015