Il vasetto di carne di maiale scadeva nel giugno del 2011 ma la mamma sostiene di averlo comprato solo pochi giorni fa all’ipermercato Emisfero. Il neonato è stato male due volte. Indagini della polizia in corso: si potrebbe ipotizzare il reato di commercio di sostanze nocive
Piangeva, faceva smorfie, non voleva mangiarlo. Altro che i capricci di un bambino. Quando, alla fine, la mamma è riuscita a fargli finire il vasetto di omogeneizzato a base di carne di maiale il piccolo, di appena otto mesi, si è sentito male. Dolori alla pancia, vomito e ancora tante lacrime. Purtroppo non era la prima volta. Qualche giorno prima era successo lo stesso. Subito la donna, 30 anni, residente a Torri di Quartesolo, non ci aveva badato. Credeva fosse un normale malessere. Quando si è ripetuto, però, le è venuto un dubbio. Si è ricordata che, anche nei giorni precedenti, suo figlio aveva mangiato un Plasmon. Ha controllato il vasetto. Sul tappo c’era la data di scadenza: “giugno 2011”. Quella carne era andata a male, doveva essere consumata almeno 15 mesi fa. Il bimbo, per fortuna, si è ripreso in fretta ma lei si è ovviamente spaventata.
L’ALLARME. Giovedì sera le volanti della polizia sono intervenute per un controllo all’ipermercato Emisfero di Vicenza Est, lungo la Strada padana verso Padova. A chiamare gli agenti il nonno del bambino. L’uomo ha spiegato che sua figlia aveva appena scoperto di aver dato al nipotino della carne di maiale scaduta e di avergli chiesto di andare subito a controllare se, sugli scaffali, ce ne fossero altre. Lui ne avrebbe presa una a caso e sulla confezione c´era la scritta: “da consumarsi preferibilmente entro il settembre 2011”. A quel punto l´uomo si è rivolto al personale del supermercato e ha chiamato il 113.
L´INTERVENTO. All´arrivo dei poliziotti sugli scaffali non c´era traccia di altre confezioni scadute. Sono stati subito avviati accertamenti. Accertamenti in due direzioni: da un lato la questura ha verificato se, negli ospedali, ultimamente, fossero stati visitati bambini che potevano essere stati male dopo aver mangiato cibo avariato e, per fortuna, non ve ne sarebbero; dall´altro è stata contattata la casa produttrice. La Plasmon, dopo che sono stati forniti i codici del prodotto, ha stabilito che si tratta di un lotto venduto nel 2009 e ha confermato che tutti i vasetti andavano consumati entro il 2011. Sia la confezione, ancora integra, che aveva il nonno del bambino sia quella vuota tenuta dalla mamma, sono state messe sotto sequestro dalla polizia.
Dalla questura, intanto, arriva la raccomandazione a tutti i genitori: «Controllate con estrema attenzione le scadenze dei prodotti per i bimbi prima di acquistarli e, in caso di anomalie, segnalatele subito alle forze dell´ordine».
LE INDAGINI. La polizia ha trasmesso gli atti alla magistratura. Si potrebbe ipotizzare il reato di commercio di sostanze nocive. Ora saranno compiute tutte le indagini necessarie per stabilire se effettivamente l´omogeneizzato sia stato acquistato nei giorni scorsi all´Emisfero come sostiene la mamma del neonato o se, invece, l´ipermercato sia completamente estraneo ai fatti.
Il Giornale di Vicenza – 29 settembre 2012