La replica: “Siamo pronti a intervenire, vogliamo creare un parco-canile”. Si cerca di correre ai ripari di fronte alla reiterata uccisione di cani ospitati nel canile comunale di Bagnaia, frazione di Viterbo.
Il canicidio va avanti da anni. Gli animali ospiti del rifugio municipale di Bagnaia avvelenati con forsfuro di zinco sono ormai novanta. Quattordici sono stati trovati morti tra il 20 maggio e il 7 giugno scorsi, data in cui è anche arrivata la risposta delle analisi effettuate sulle carogne dall’istituto zooprofilattico. Ma ora il Comune risponde a chi, come il consigliere di maggioranza Chiara Frontini, ha lanciato accuse di indifferenza.
La replica è del vicesindaco Lisetta Ciambella: «Chi attacca la nostra amministrazione – dice con riferimento alla stessa Frontini, già assessore della giunta Marini – dovrebbe spiegare cosa è stato fatto in precedenza per salvaguardare i circa trecento cani ospitati a Bagnaia. Noi ci siamo insediati da due mesi e abbiamo subito deliberato la costruzione di un parco-canile, una struttura meno costosa e più idonea a garantire il benessere degli animali».
Ciambella, dopo un sopralluogo a Bagnaia con Giuseppe Clo, responsabile del servizio sanitario della Asl, spiega che il parco-canile dovrebbero sorgere sui Cimini. «La nostra delibera è del 10 luglio – sottolinea – e subito dopo averla approvata abbiamo sensibilizzato la Regione, con il consigliere Enrico Panunzi, affinché sia varata una nuova normativa e ci vengano concessi i finanziamenti. Il parco-canile di Viterbo sarebbe il quarto d’Italia e porrebbe il nostro comune all’avanguardia in questo specifico settore».
Non più tardi di tre giorni fa l’amministrazione era stata fortemente contestata da Elvia Viglino, che si occupa del canile con un gruppetto di operatori e alcuni volontari. «Qui nessuno fa niente, mentre gli animali sono crepati tra sofferenze atroci nell’indifferenza. Credo sia l’unico canile in Italia in cui si possono ammazzare impunemente animali indifesi. Vergogna a tutti coloro, animalisti compresi, che si scandalizzano di fronte a tanta sofferenza, ma non fanno niente».
E’ inoltre attiva una petizione promossa da Fedora Monteverde presso l’organizzazione “avaaz. org fermate la strage dei cani a Viterbo”, che sta facendo il giro d’Italia pubblicizzando un’immagine non edificante della Città dei papi.
22 agosto 2013