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Votazioni in aula al Ferro-Fini: Zaia e Moretti i fanalini di coda. Il governatore del Veneto ha partecipato a sette sedute, la capogruppo democratica presente a 14

di Claudio Baccarin. Sono stati i due candidati presidenti più votati alle Regionali del 31 maggio 2015: Luca Zaia ha rastrellato oltre un milione di voti, Alessandra Moretti poco meno della metà. Dopo sei mesi di legislatura risultano i due consiglieri meno presenti alle 421 votazioni che sono state guidate dal presidente dell’assemblea Roberto Ciambetti.

Il governatore leghista del Veneto, che ha presenziato a sette sedute, risultando in missione in otto occasioni e assente in tre, ha partecipato a 118 votazioni (il 28,03%) e veste idealmente la “maglia nera” di fanalino di coda. Il penultimo posto va invece ascritto ad Alessandra Moretti, capogruppo del Partito democratico, che ha premuto il pulsante in 152 occasioni (il 36,1%). Un dato che va però in controtendenza con quello sulle presenze alle sedute: 14 su 18 (ovvero il 77,78%).

«In effetti – spiega Moretti – ho partecipato a quasi tutte le sedute. Eccezion fatta per le giornate in cui sono stata convocata a Roma, al ministero delle Infrastrutture. Ho dato infatti la mia la disponibilità al presidente Zaia e all’assessore De Berti a lavorare nell’interesse della nostra Regione perché possa partire quanto prima un pacchetto di opere indispensabili». Ma come si spiega la scarsa presenza alle votazioni? «Il ruolo di capogruppo – aggiunge Moretti – è un po’ più complesso rispetto a quello di un normale consigliere. Bisogna tenere i contatti con gli altri gruppi, incontrare le associazioni e i gruppi che spesso arrivano al Ferro-Fini in orario di seduta. Può capitare, quindi, che gli impegni si sovrappongono e, per quanto m’impegni, non posso essere in due luoghi, per quanto contigui, nello stesso momento».

Al terz’ultimo posto, nella hit parade dei meno presenti alle votazioni, troviamo, con 165 presenze (il 39,19%) l’ex vicepresidente Marino Zorzato, capogruppo ed unico rappresentante di Area Popolare. Risalendo la classifica incontriamo l’ex sindaco di Oderzo, Pietro Dalla Libera (capogruppo diVeneto Civico, 55,82%), l’ex assessore all’Ambiente Maurizio Conte (esponente della Lista Tosi, 56,06%).

Sul fronte dei consiglieri incollati allo scranno va sottolineato che ben 27 consiglieri hanno risposto “presente” a tutte le 18 sedute: tra loro i capigruppo Nicola Ignazio Finco (Lega Nord), Massimiliano Barison (Forza Italia), Sergio Berlato (Fratelli d’Italia), Antonio Guadagnini (Noi Veneto Indipendenza Noi Veneto), Stefano casali (Lista Tosi), Franco Ferrari (Moretti Presidente), gli assessori Roberto Marcato e Manuela Lanzarin.

Quanto alle votazioni, il recordman è Franco Gidoni, leghista bellunese, che ne ha perse soltanto due (419 su 421, con il 99,52%). Il primato dell’ex deputato è insediato dall’alfiere padovano del gruppo Zaia Presidente, Luciano Sandonà (418; 99,29%) e dal leghista vicentino Finco (99,81%). Hanno perso pochissime votazioni anche il democratico trevigiano Andrea Zanoni (415; il 98,57%); il leghista veneziano Alberto Semenzato (414; il 98,34%); il vicecapogruppo del Pd, Piero Ruzzante (413; il 98,1%). Jacopo Berti, già candidato presidente del Movimento Cinque Stelle e capogruppo pentastellato, ha partecipato a 17 sedute su 18 e ha votato 342 volte (l’81,24%).

Il Mattino di Padova – 10 gennaio 2016 

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