Un uomo di 71 anni di Giacciano con Baruchella, nell’Alto Polesine, è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Rovigo colpito dal virus West Nile che, trasmesso dalle punture di zanzara, può sfociare patologie potenzialmente letali come l’encefalite. L’anziano, sotto constante controllo medico, non sarebbe in pericolo di vita. «La presenza di questo virus è nota dalle nostre parti fin dal 2008 – spiega Arturo Orsini, direttore generale Asl 18 – e per questo il territorio è costantemente monitorato, con medici di base e Comuni sempre allerta. I cittadini, però, devono fare la propria parte per contrastare la proliferazione delle zanzare perché non vi è sistema di prevenzione più efficace». Di seguito il comunicato della Regione Veneto
Non esistono infatti vaccini per la West Nile. «In Veneto c’è una decina di casi l’anno – ricorda Margherita Bellè, dirigente medico specializzato nella sorveglianza delle malattie infettive – e, dunque, non vi sono le condizioni perché l’industria farmaceutica investa in ricerche di questo tipo».
Un virus che, dunque, raramente sfocia in forme acute come nel caso del settantunenne e, in ogni caso, dalla sintomatologia difficilmente definibile, in molti casi del tutto sovrapponibile a una normalissima sindrome influenzale. L’anziano ricoverato, oltre a essere entrato brevemente in coma, presentava una polmonite e una temperatura corporea superiore ai 38 gradi. In generale, la patologia tende a manifestarsi con maggiore incisività tra le persone più avanti con gli anni mentre, secondo i dati a disposizione dell’Asl 18, non si sarebbero mai registrati problemi in soggetti al di sotto dei 15 anni di età.
Il sistema di sorveglianza entomologico è coordinato all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, permette di individuare le zone a maggior rischio tramite il posizionamento di trappole per la cattura e la ricerca del virus nelle zanzare. La conferma dei casi sospetti è affidata al Laboratorio Regionale di riferimento di Padova. Attualmente sono operativi nel territorio sei centri di monitoraggio della diffusione del virus, costituiti da «trappole» che intercettano le zanzare che vengono poi campionate dal servizio zooprofilattico per capire se e in quale area vi siano focolai. Giacciano con Baruchella rientra nell’area di copertura del punto di monitoraggio di Ficarolo dove, in effetti, erano state rinvenute presenze di zanzare portatrici del virus.
«La misura di prevenzione più importante – precisa una nota ufficiale dell’assessorato regionale alla Sanità – rimane la protezione individuale, alcune indicazioni consigliate sono: indossare preferibilmente pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, evitare l’uso di abiti scuri, profumi e dopobarba perchè attraggono le zanzare; applicare lozioni repellenti sulle parti del corpo scoperte per tenere lontane le zanzare; gli insetto-repellenti non devono essere polverizzati sul viso, né applicati sugli occhi, le labbra e le zone delicate; svuotare frequentemente i sottovasi di fiori o altri contenitori, per esempio i secchi, con acqua stagnante». (Corriere del Veneto)
Il comunicato della Regione Veneto
SANITÀ. UN CASO DI “WEST NILE” IN POLESINE. I CONSIGLI PER PREVENIRE LA TRASMISSIONE DA PUNTURA DI ZANZARA. LA REGIONE ATTIVA LE MISURE DI SORVEGLIANZA
Si comunica che è stato segnalato un caso di malattia neuro invasiva da West Nile in un soggetto di 71 anni residente nella provincia di Rovigo. Dalla sorveglianza entomologica attuata dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e nelle ultime settimane, si evidenzia un aumento della densità del vettore soprattutto nei territori delle province di Venezia, Verona e Rovigo.
La West Nile è una malattia infettiva acuta virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette del genere Culex, che pungono prevalentemente dall’imbrunire, durante la notte e all’alba. Questo genere di zanzara è largamente diffuso in tutto il territorio regionale. L’infezione è diffusa in molte aree del mondo compresa l’Europa e l’ Italia.
Il virus ha come serbatoio alcuni tipi di uccelli (passeriformi e corvidi); i mammiferi, tra cui il cavallo e l’uomo, sono ospiti occasionali e non trasmettono la malattia.
La malattia si manifesta dopo un periodo di incubazione di 3-15 gg dalla puntura della zanzara infetta. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica. In alcuni casi si manifesta con sintomi simil influenzali.
La forma grave, piuttosto rara, è caratterizzata da compromissione del sistema nervoso centrale e si manifesta come encefalite, meningite o meningo-encefalite .
Non esiste attualmente un vaccino per l’uomo e la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
La misura di prevenzione più importante rimane la protezione individuale, alcune indicazioni consigliate sono:
indossare preferibilmente pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, evitare l’uso di abiti scuri, profumi e dopobarba perché attraggono le zanzare; applicare lozioni repellenti sulle parti del corpo scoperte per tenere lontane le zanzare; gli insetto-repellenti non devono essere polverizzati sul viso, né applicati sugli occhi, le labbra e le zone delicate; svuotare frequentemente i sottovasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante.
In ambito regionale dal 2008 è attivo un sistema di sorveglianza integrato epidemiologico ed entomologico, per individuare tempestivamente i casi di malattia, che coinvolge i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ulss, i reparti ospedalieri prevalentemente di malattie infettive e Pronto Soccorso, e i medici di medicina generale.
Il sistema di sorveglianza entomologico invece, affidato all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, permette di individuare le zone a maggior rischio tramite il posizionamento di trappole per la cattura e la ricerca del virus nelle zanzare. La conferma dei casi sospetti è affidata al Laboratorio Regionale di riferimento di Padova.
Sono state adottate dal Centro Nazionale Sangue misure di sorveglianza attiva dei donatori di sangue nelle province dove si sono verificati casi umani di West Nile anche nello scorso anno
9 agosto 2013