Wwf, nella spazzatura 316 euro di cibo l’anno a persona. E la filiera perde i ‘pezzi’
La crisi italiana ha ridotto gli sprechi di cibo. Il consumatore è diventato molto più attento (si pensi al successo delle vaschette al supermercato) e le imprese hanno fatto lo stesso, da tempo.
Non è però sufficiente se Wwf, nel suo rapporto, denuncia che i consumatori spendono in media 316 euro l’anno a persona in cibo che, per disattenzione o negligenza, finisce in pattumera, ma anche di un sistema produttivo che perderebbe cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali. Prima ancora che arrivino in tavola.
In generale l’immagine di un popolo di spreconi è una palese sciocchezza. Le famiglie, con un potere d’acquisto sui livelli del 1986, hanno corretto il tiro: fanno meno stock, acquistano solo quello che serve, acquistano meno e con più scontrini. Le imprese passano ai raggi x tutte le fasi per tagliare o recuperare costi.
Secondo le stime di Wwf-Eurisko, ogni anno in media una famiglia italiana butterebbe nei rifiuti 49 kg di cibo: complessivamente verrebbero sprecati 1,19 milioni di tonnellate di alimenti. In valore questo corrisponde a circa 7,65 miliardi di euro (appunto 316 euro per famiglia). La quantità di cibo sprecato risulta più un poco più alta nelle regioni meridionali e nelle fasce di reddito più elevato.
Gli sprechi maggiori riguardano la verdura (10,7 kg), la frutta (9,9 kg), il pane (9,1 kg), e la pasta (6,0 kg) mentre minori risultano le quantità sprecate per gli alimenti più costosi : la carne (4,5 kg), i formaggi (2,1 kg), il pesce (1,8 kg), i surgelati (1,8 kg) e i salumi (1,2). In generale prodotti freschi per i quali è inevitabile buttar via qualcosa.
Le aziende in campo: si inizia dalle eco-vaschette antispreco, per l’asporto del cibo avanzato, che in questi giorni arriveranno in Italia in tutti i ristoranti dei punti vendita Ikea. Gli scarti, invece, diventeranno concime grazie all’iniziativa sperimentale di Wwf e Autogrill: ogni 100 kg di rifiuti organici raccolti nelle aree di servizio di Brianza Nord, Brianza Sud e Villoresi Est, già best practice internazionale per la tutela ambientale, saranno trasformati in circa 25 kg di compost per nutrire l’orto dell’Oasi Wwf di Vanzago, dove si pratica agricoltura biologica e dove le scuole del territorio potranno imparare e coltivare.
Il Sole 24 Ore – 12 ottobre 2013