«No alle staffette generazionali per legge». L’alt all’ipotesi sulle pensioni che il governo sta studiando per la prossima legge di stabilità, come confermato recentemente dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, è arrivato dal presidente dell’Inps Tito Boeri al Forum HR 2015 dell’Abi. Boeri ha sostenuto che un’operazione simile «rischia di essere molto costosa e distorsiva» e che invece sarebbe meglio affidarla alla contrattazione decentrata.
«Meglio meccanismo gestito a livello di contratto aziendale»
«Non ho nulla in contrario al principio della staffetta se gestito a livello di contratto aziendale o di settore e se ben studiato e congegnato», ha precisato Boeri. «Se fatta per legge può essere però molto costosa e distorsiva». Dunque – è l’invito – «non facciamola mai a livello nazionale per legge» perché, a livello economico, «lascerebbe una eredità molto pesante».
Il presidente dell’Inps ha poi ricordato che l’Istituto sta lavorando a una proposta sulla previdenza e assistenza che «renderemo pubblica alla fine di giugno» e ha insistito sull’importanza «di introdurre flessibilità in uscita, che deve essere sostenibile e una scelta che l’Ue deve fare nel suo complesso». Per Boeri, «il sistema contributivo permette una certa flessibilità» e «se le persone vanno in pensione prima con un assegno più basso» questo «può creare tensioni nel breve periodo ma non aumenta il debito implicito del sistema pensionistico». Questa possibilità va sostenuta e «il governo dovrà andare a una trattativa a livello comunitario perché ha le carte in regola. Questa operazione è sostenibile sul piano finanziario e sociale».
Il Sole 24 Ore – 10 giugno 2015