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Additivi tossici nei frutti di mare dal Polesine, maxi sequestro in Zona industriale a Padova

Antipasti di frutti di mare, capesante, cozze, spaghetti con le vongole. Anche per chi stringe un pò la cinghia il veglione natalizio dev’essere «di mare» e se il pesce non è fresco pazienza, anche surgelato va bene, purché sia sano.

Ed è proprio per salvaguardare la salute dei cittadini, e la filiera di quello che finisce nei nostri piatti, che i carabinieri del Nucleo per la tutela della salute ha messo in campo nei giorni scorso squadre di uomini a «caccia» di pesce che di sano ha ben poco. Nelle ultime settimane i carabinieri hanno fatto analizzare decime di campioni di prodotti prelevati nei punti vendita e, a seguito anche di segnalazioni e «soffiate», sono arrivati a fare alcuni sequestri.

Il più rilevante è avvenuto poco prima di Natale ai magazzini generali di corso Stati Uniti. Durante un sopralluogo i militari si sono resi conto della presenza di partite di pesce non in regola con i certificati sanitari: si tratterebbe di cozze e scampi nei quali è stata riscontrata la presenza di additivi chimici tossici.

I militari hanno provveduto a ritirare dal mercato la merce sospetta, che appartiene a una ditta di export del rodigino. Ora verranno fatti tutti i test chimici del caso e si capirà se il materiale era dannoso per la salute e in che percentuale.

Se i sospetti troveranno conferma non è escluso che la ditta in questione possa vedersi staccare una multa salata, oltre che una denuncia penale nel caso il cibo sequestrato venga ritenuto dannoso per la salute.

Non solo pesce però: in vista delle festività natalizie i militari del Nas sono andati a ispezionare alcune importanti pasticcerie di Padova e Provincia, anche qui per verificare il rispetto di norme igieniche e sanitarie. In alcuni casi ciò è stato disatteso e per alcune pasticcerie e pastifici della zona termale non potrebbero esserci serie ripercussioni.

Il grado di violazione delle norme, va ricordato, riguarda l’esposizione della lista degli ingredienti, lo stato di conservazione delle materie prime, e dei cibi surgelati. Basta che solo uno di questi elementi sia fuori regola per far si che si avvii un procedimento amministrativo che può portare a multe anche molto salate.

Corriere del Veneto – 29 dicembre 2013 

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