Nell’inchiesta dei Ros di Bologna 17 indagati per tre attentati ambientalisti. Perquisita la casa dove il giovane vive, nella Bassa. Sequestrato del materiale ritenuto interessante dagli inquirenti della Procura bolognese
Verona. C’è anche un giovane, residente in un paesino della Bassa, tra i perquisiti dai carabinieri dei Ros di Bologna due giorni fa nell’ambito dell’operazione Mangiafuoco. Si tratta di un’inchiesta nazionale dei pm Enrico Cieri e Antonella Scandellari su alcune azioni terroristiche, commesse da gruppi anarco insurrezionalisti nel capoluogo felsineo. Gli obiettivi riguardano aziende e siti, ritenuti da questi movimenti responsabili di sfruttamento di animali e inquinamento. Per fare qualche esempio, sono finiti nel mirino di queste organizzazioni le imprese Eni, l’Ibm e la Roadhouse Grill di via Stalingrado a Bologna. Questo locale è inviso agli animalisti perchè di proprietà del gruppo modenese Cremonini, leader nel settore del commercio della carne. Le accuse a carico dei 17 indagati parlano di associazione per delinquere finalizzata all’incendio e al danneggiamento con l’aggravante della finalità di terrorismo. Due mattine fa all’alba, si sono svolte una ventina di perquisizioni in tutto il paese fino a Berlino in Germania. Tra le case visitate dai Ros anche quella del veronese di cui, però, non è stato diffuso il nome. Gli inquirenti ritengono il giovane una figura marginale in queste organizzazioni. Aggiungono che la perquisizione, svoltasi nella nostra provincia, ha avuto risultati non eclatanti ma interessanti. Nell’ambito del blitz, sono stati sequestrati computer, volantini, cesoie e anche documenti sugli obiettivi nel mirino di questi gruppi. Il veronese frequenterebbe gli ambienti degli anarco insurrezionalisti tra Modena e Bologna. Una perquisizione, spiegano ancora gli uomini del Raggruppamento operativo speciale, non comporta l’iscrizione nel registro degli indagati. Gli inquirenti attendono di conoscere il contenuto del materiale sequestrato (computer?) nella casa del giovane della Bassa e poi decideranno il suo ruolo in queste organizzazioni. Secondo quanto trapela dagli inquirenti sotto le due Torri, l’inchiesta potrebbe rappresentare una svolta nelle indagini su questi gruppi. Si sarebbe scoperta una saldatura tra ambienti dell’anarco insurrezionalismo tradizionale e i movimenti anarchici, animalista e ambientalista. E ancora: gli attentati si sono verificati tra il luglio del 2009 per finire nello stesso mese dello scorso anno. Tra i più significativi quelli verificatisi il 12 dicembre 2010 con l’attentato incendiario al Roadhouse Grill di via Stalingrado. Il blitz fu rivendicato con una lettera pubblicata sul sito «finoallafine.info». Un altro ordigno incendiario venne collocato all’Ibm di borgo Panigale a Bologna il 26 marzo 2011 e fu rivendicato con la sigla Elf, Earth leberation front. L’ultima azione degli anarco insurrezionalisti è avvenuto il 21 luglio 2011 nella facoltà agraria di Ozzano. Andarono in fiamme 500 metri quadri che ospitavano i laboratori del presidio universitario dove venivano effettuati gli esperimenti.
L’Arena – 10 agosto 2012