Nessuna deroga alle norme della spending review che prevedono l’indicazione del principio attivo sulle prescrizioni a carico del Ssn. Lo chiarisce il ministero della Salute, sottolineando che l’adeguamento dei sistemi di software per le ricette on line alle nuove disposizioni durerà almeno due mesi.
“In attesa che i sistemi informatici per la compilazione della ricetta on line e per la trasmissione dei relativi dati, vengano adeguati alle nuove norme con l’indicazione del principio attivo, i medici prescrittori dovranno ricorrere ad una compilazione, parzialmente o totalmente manuale, della ricetta, a seconda del software di cui dispongono”.
Così una nota del ministero della Salute che sottolinea che “la legge non prevede eccezioni alla immediata applicazione della nuova disciplina, non appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale. I sistemi informatici saranno adeguati nel corso dei prossimi due mesi. Il lavoro di adeguamento è già iniziato in accordo tra Ministero della Salute, Aifa, Ministero dell’economia e della finanza, che gestisce il sistema Tessera Sanitaria, e Sogei. Il Ministero della Salute darà conto nelle prossime settimane dello stato di avanzamento degli interventi di adeguamento dei sistemi informatici”.
Da segnalare che in proposito la Società italiana di telemedicina aveva lanciato l’allarme proprio sull’incompatibilità dell’attuale sistema di ricette on line con le nuove disposizioni della spending review.
Ricette on line da aggiornare. I Sindacati: “E meno male che si doveva risparmiare”
L’adeguamento dei software, che ritarderà l’attuazione della nuova norma sui farmaci generici trova le critiche dei camici bianchi. Fimmg: “Norma di difficile applicazione”, mentre l’Anaao si chiede: “Quanto ci costerà adeguare i programmi?”. Fp Cgil Medici: “Chiediamo due mesi di proroga”.09 AGO – “La norma non ci piace, ma non siamo dei fuorilegge e quindi la rispettiamo. Certo è che questo problema tecnico evidenzia come il provvedimento nella sua applicazione pratica sia difficile e presenti ancora numerosi lati oscuri”. Questo il commento del segretario della Fimmg, Giacomo Milillo alla nota con cui il Ministero ha specificato come in attesa che i sistemi informatici per la compilazione della ricetta on line, vengano adeguati alle nuove norme con l’indicazione del principio attivo, i medici prescrittori dovranno compilare le ricette a mano.
“Da alcune nostre sezioni – prosegue il segretario della Fimmg – ci arrivano anche segnalazioni di problemi di privacy rispetto alla nota informativa da inserire nella prescrizione perché potrebbe contenere dati sensibili del paziente. Inoltre, essendo estate i medici non conoscono con precisione cos’è stato approvato”.
“Il problema – conclude – è che ogni azienda sta adottando strumenti di applicazione differenti e che la norma non è chiara si presta a troppe interpretazioni. Siamo in stato d’agitazione e ribadiamo a gran voce, come fatto anche dalla Fnomceo, la nostra richiesta di apertura di un tavolo per chiarire una volta per tutte come dev’essere applicato il provvedimento”.
“Meno male che si doveva risparmiare!” È il commento invece del segretario nazionale dell’Anaao Assomed, Costantino Troise. “E quanto costerà – si chiede – in mancati risparmi e maggiori costi l’adeguamento del software? Senza contare che i benefici sono tutti da dimostrare”.
“Il fatto esemplifica il metodo, da noi sempre contestato, che si è adottato con la spending review: una manovra che colpisce il Servizio sanitario e non produce benefici, anzi, si adottano misure che quando entrano in vigore non possono essere nemmeno applicate”, spiega il coordinatore nazionale della medicina generale della Fp Cgil Medici, Nicola Preiti che poi specifica: “A questo punto chiediamo minimo due mesi di proroga per l’applicazione della norma”.