Vet33. Il tema del contendere è il portale con cui si è data attuazione alle disposizioni delle legge n. 167 del 2017, recante «Disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati per il conseguimento degli obiettivi delle direttive 2001/82/CE e 90/167/CEE». Lisa Noja (IV), infatti, nella sua interrogazione alla Camera sottolinea come esso risulta “risulti particolarmente lento e poco efficiente”. E non basta, la deputata obietta pure che “all’interno delle procedure del portale e delle modalità che consentono la compilazione della Rev, non sembrano rispettate le più elementari regole previste dalla disciplina della privacy, in quanto vengono apertamente trattati anche dati sensibili dei proprietari”. Ma le sottolineature non si fermano qui: l’interrogazione, infatti, contiene anche delle perplessità sulla Rev come strumento di tracciabilità nel caso dei pets. Noja infatti è de parere che: “in considerazione del fatto che la Rev è in uso anche per i «pet» e non solo per animali Dpa, la tracciabilità, al di fuori dell’antibiotico-resistenza, appare superflua e inutile; ancor più superfluo appare il fatto di dover utilizzare la Rev per alcuni prodotti quali antiparassitari o antielmintici”.
La risposta di Andrea Costa
Davanti a queste argomentazioni, non si è fatta attendere la risposta scritta del sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Sulle persistenti inefficienze del portale, Costa non si trova d’accordo. “Il sistema- dice infatti – è stato ininterrottamente utilizzato dai diversi utenti, come si desume anche dai dati di utilizzo, disponibili sul sito della ricetta veterinaria elettronica . Fanno eccezione alcuni rari blocchi temporanei del sistema centrale, prontamente comunicati all’utenza sia attraverso l’applicativo che attraverso il Portale del Ministero della salute”.
In merito poi ai problemi di privacy, il sottosegretario specifica che: “le trasmissioni dei dati avvengono in modalità sicura; ciascuna autorità competente è autorizzata all’accesso al sistema con riferimento ai dati del proprio territorio e per le specifiche funzioni istituzionali. Sono previsti diversi livelli di accesso e di cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi da parte di vari soggetti della filiera produttiva e distributiva, in funzione della necessità di garantire la sicurezza, la riservatezza delle informazioni nonché la salvaguardia e l’autonomia del patrimonio informativo del Ministero della salute. Inoltre, il PIN, che cambia da ricetta a ricetta, permette di garantire l’opportuno livello di privacy nell’accesso alle ricette.
In ogni caso, il sistema è in continuo miglioramento al fine consentire, nel pieno rispetto delle disposizioni normative, la semplificazione delle procedure informatiche tenuto conto delle più comuni pratiche veterinarie. Infine, su rev, tracciabilità, pets e antibiotico-resistenza Costa ribadisce che: “Uno degli obiettivi del sistema di tracciabilità (compresa la REV), vale a dire il contrasto al fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, è rivolto al settore degli animali da compagnia. Una recente pubblicazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) (Assessment of animal diseases caused by bacteria resistant to antimicrobials: Dogs and cats) identifica – anche nei cani e nei gatti – batteri zoonosici (o dal potenziale zoonosico cioè trasmissibili all’uomo) resistenti agli antimicrobici da considerare come «i più rilevanti nell’Unione europea”.
Ancora, il nuovo regolamento sui medicinali veterinari (Regolamento (UE) 2019/6) – che tra le principali novità contiene misure specifiche e concrete per contrastare il fenomeno della resistenza antimicrobica – affronta il rischio collegato a tale fenomeno in maniera più ampia, inserendo nelle diverse misure non soltanto gli antibiotici, ma anche gli antivirali, gli antimicotici e gli antiparassitari e non soltanto per gli animali da produzione di alimenti ma anche per quelli da compagnia.