Pubblicato l’atto d’indirizzo politico del Ministero per il prossimo anno. Previsti obiettivi su 8 macroaree. “L’impegno primario dovrà essere quello di consolidare i risultati qualitativi raggiunti nel settore migliorando la razionalità della spesa nelle Regioni in piano di rientro” ha detto il ministro Beatrice Lorenzin. E il “Ministero è impegnato in questo senso, sia tramite l’azione delle strutture commissariali sia nella formulazione del Patto per la salute”. Prevenzione; comunicazione; politiche in materia di ricerca sanitaria; politiche sanitarie internazionali; promozione della qualità e dell’appropriatezza dell’assistenza sanitaria; sistema informativo e statistico sanitario; dispositivi medici e farmaci; promozione della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti; politiche per l’efficienza gestionale. Queste le 8 macroaree strategiche definite dal documento. Il documento
“L’impegno primario, nel corso del 2016 – evidenzia nella premessa il Ministro – , dovrà pertanto essere quello di mantenere e consolidare i risultati qualitativi raggiunti nel settore dell’assistenza, migliorando la razionalità della spesa nelle Regioni soggette a piano di rientro. Il Ministero della Salute è impegnato in questo senso, sia tramite l’azione delle strutture commissariali attivate nelle Regioni in deficit, sia nella formulazione del Patto per la salute per gli anni 2014-2016, ovvero dell’Accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema, definendo i tetti di spesa.
“Nel Patto – ricorda Lorenzin – sono stati infatti affrontati il tema della programmazione triennale dei costi standard e dei fabbisogni regionali, che consente di avviare e implementare politiche di innovazione del SSN sul territorio, ed il tema della definizione degli standard relativi all’assistenza ospedaliera, che, unitamente all’assistenza sanitaria transfrontaliera, all’aggiornamento dei LEA ed alla reale promozione dell’assistenza territoriale, costituiscono i pilastri su cui fondare tutte le iniziative necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale.
Il tema della Health Technology Assessment, e degli investimenti in sanità, così come quello della ricerca in ambito sanitario, e del trasferimento dei prodotti di ricerca nell’assistenza sanitaria, sono anch’essi centrali per garantire le condizioni di competitività, di qualità e di sicurezza delle strutture sanitarie.
Nel Patto c’è anche la previsione di migliorare il sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell’andamento dei singoli Sistemi Sanitari Regionali, che consenta di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi Sanitari Regionali, in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. Il Patto per la salute in vigore mira ad un generale efficientamento del nostro SSN, proprio nell’ottica dell’appropriatezza.
Tutte le previsioni in esso contenute sono state ispirate dai bisogni di salute dei cittadini e, allo stato attuale, costituisce un importante strumento per la costruzione di una sanità più vicina alle persone, più efficace ed efficiente, sicura, di qualità e competitiva in Europa, non dimenticando le nuove sfide che ci attendono: l’assistenza socio-sanitaria connessa alla non autosufficienza, l’elevata presenza di anziani e grandi anziani nonché la disponibilità di terapie/diagnosi ad alto costo”. (Quotidiano sanità)
Sicurezza degli alimenti
Nel 2016 verrà data attuazione a quanto programmato nel Piano Nazionale Integrato dei Controlli (PNI) all’interno di quanto previsto dal Piano pluriennale 2015-2018. Per quanto riguarda l’ambito dei prodotti di origine animale proseguiranno le verifiche delle attività regionali, con focus sull’igiene dei molluschi. Particolare attenzione verrà posta all’approfondimento degli aspetti di flessibilità previsti dal pacchetto igiene applicabili ai metodi e ai prodotti tradizionali, nonché ai piccoli stabilimenti.
Con riguardo alla valorizzazione delle esportazioni e degli scambi intracomunitari di prodotti alimentari italiani, si continuerà ad assicurare ai Paesi di destinazione, mediante adeguata compilazione delle certificazioni sanitarie, ove previste da accordi o richieste dal Paese terzo, la loro sicurezza sia rispetto alla tutela della salute dei consumatori, sia rispetto alla prevenzione della diffusione delle malattie infettive zootecniche.
Si procederà inoltre, in collaborazione con il MISE, a favorire la stipula di nuovi accordi con i Paesi terzi al fine di allargare i mercati esteri per le aziende alimentari italiane con la previsione di percorsi definiti per l’abilitazione degli stabilimenti produttivi, di modelli per le certificazioni sanitarie di procedure definite da seguire per poter esportare alimenti.
Continuerà nel 2016 l’utilizzo di indicatori per la valutazione dei controlli ufficiali nell’ambito delle valutazioni effettuate dal Comitato LEA, e a proseguire il percorso di affiancamento previsto dalle procedure previste dai piani di rientro per le Regioni in cui sono state evidenziate gravi inefficienze.
Al fine di adempiere agli obblighi di appartenenza all’Unione Europea, proseguirà l’attività di implementazione del sistema di audit nazionale d’intesa con le Regioni, avvalendosi, in particolare, del “tavolo tecnico di coordinamento” composto da rappresentanti regionali e ministeriali istituito per tale finalità con l’accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013. Inoltre nel 2016 verrà analizzato lo stato di applicazione dello “standard per il funzionamento e miglioramento delle attività di controllo ufficiale”, previsto dal citato accordo, da parte del Ministero, delle Regioni e delle ASL.
Sanità pubblica veterinaria
Per uniformare gli interventi nel territorio sulle malattie a forte impatto sulle economie nazionali sarà necessario attuare i piani per il controllo e per l’eradicazione delle malattie infettive animali e delle zoonosi, predisponendo nell’anno 2016 azioni più incisive sul territorio nazionale. In particolare, sia per la tutela del patrimonio suinicolo nazionale che per favorire ulteriormente l’export verso Paesi Terzi delle produzioni tipiche a base di carni suine, proseguiranno le attività straordinarie di eradicazione della Peste suina africana in Sardegna. Per quanto riguarda la malattia vescicolare del suino, continuerà l’attività svolta nel corso del 2015 di concerto con il Centro nazionale di referenza presso l’IZS di Brescia per poter giungere all’accreditamento delle ultime due regioni che ancora presentano focolai di questa malattia: Campania e Calabria.
Di rilievo per l’anno 2016 sarà la prosecuzione del programma di Audit, in convenzione con l’Iss, dei laboratori, concernente la gestione della biosicurezza con particolare riferimento a quelli che detengono o manipolano agenti biologici o tossine comprese nella ex-lista “A” dell’Oie.
Relativamente alla febbre catarrale degli ovini, Blue Tongue, proseguiranno le attività di sorveglianza e di eradicazione, compresa la vaccinazione di massa di tutta la popolazione sensibile insistente nelle aree soggette a restrizione per i sierotipi circolanti.
Per quanto attiene le TSE, oltre alla gestione delle correnti attività di sorveglianza, l’attività sarà incentrata sulla predisposizione delle linee guida e sulla formazione del personale destinato ad intervenire sulla rimozione dei materiali specifici a rischio secondo le nuove liste derivate dagli aggiornamenti della normativa comunitaria e, soprattutto, sarà l’anno di entrata in vigore del decreto ministeriale riguardante il piano nazionale di selezione genetica per la resistenza alla scrapie classica degli ovini, che richiederà un notevole sforzo ed impegno di risorse in fase applicativa.
Al fine di uniformare gli interventi nel territorio sulle malattie a forte impatto sulle economie nazionali ed extra-nazionali, sarà necessario attuare i piani di sorveglianza ed eradicazione nonché i piani di emergenza con i relativi manuali operativi conformi alle norme comunitarie e internazionali, per poi integrare detti manuali con le prescrizioni inerenti la tutela del benessere degli animali eventualmente da abbattere nei focolai
Nel settore concernente il medicinale veterinario proseguiranno le attività di supporto per assicurare un efficace ed efficiente sistema di farmacosorveglianza, attraverso l’implementazione della tracciabilità volta al maggiore controllo delle fasi della produzione, distribuzione e somministrazione del medicinale veterinario e sarà avviata la fase sperimentale della prescrizione veterinaria informatizzata. Si prevede, inoltre, di continuare il monitoraggio sull’antibiotico resistenza dei medicinali veterinari e si provvederà al controllo delle attività di produzione dei medicinali veterinari, con l’obiettivo di rispettare il programma annuale delle ispezioni NBF.
Continuerà il processo di miglioramento dei controlli sul benessere animale sia in allevamento che durante il trasporto implementando l’efficienza del sistema di informatizzazione e del sistema di rendicontazione, in accordo con quanto stabilito nel Piano nazionale sul benessere animale. Inoltre, la fase di ricognizione prevista dal Progetto di verifica avviato nel 2014 e finalizzato all’accertamento del grado di adempimento alla normativa vigente degli allevamenti suini nazionali sarà conclusa con l’elaborazione dei risultati e l’ottenimento di un quadro statisticamente rappresentativo della realtà italiana.
Tali informazioni verranno poi utilizzate per una classificazione degli allevamenti suinicoli in base al “rischio benessere” oltre che al rischio sanitario (adempimenti alle previsioni in materia di anagrafe degli animali, situazione epidemiologica, quantitativo di medicinali veterinari impiegati in allevamento).
Per i polli da carne (broilers), a seguito della pubblicazione del D.M. 4 febbraio 2013, attuativo del d.lgs. n. 181/2010 (recante a sua volta attuazione della direttiva 2007/43/CE, che stabilisce norme minime per la protezione di polli allevati per la produzione di carne), verrà realizzata e verificata nel corso del 2016 l’efficienza del sistema di monitoraggio al macello delle condizioni di benessere tramite l’individuazione di alcune tipologie di lesioni.
Per l’anno 2016, al fine di migliorare il sistema di valutazione del rischio della catena alimentare, appare necessaria l’ottimizzazione dell’attività di collaborazione con l’Autorità europea e l’integrazione dei rispettivi sistemi di valutazione del rischio (a cura Sivemp Veneto)
8 settembre 2015