Martina Zambon. Venezia Autonomia: si allarga il numero di materie che saranno incluse nella pre intesa da consegnare al prossimo governo. Ieri l’incontro a Roma fra il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, e il governatore del Veneto Luca Zaia. Oltre ai cinque tavoli già aperti – sanità, ambiente, istruzione, lavoro e rapporti con l’Europa – nelle prossime settimane si parlerà almeno di altre tre materie: governo del territorio, sviluppo economico e ordinamento sportivo. L’obiettivo, ha confermato ieri a caldo Zaia, «è chiudere la pre intesa prima dell’avvio della campagna elettorale concretizzando l’inserimento di altre materie».
I tempi stretti, insomma, non minerebbero la bontà dell’accordo che, una volta firmato, è destinato a finire nell’agenda del prossimo esecutivo. Anzi, al contrario, la necessità di chiudere in fretta sembra aver fatto ingranare la quinta a Bressa e Zaia. Al punto che, nella famosa intesa, dovrebbe essere inserito anche un riferimento temporale se non un vero calendario per portare la trattativa dal nuovo governo al parlamento. La priorità è trovare la versione più vincolante (e solida dal punto di visto giuridico) per evitare il rischio di vanificare il lavoro di questi mesi.
«L’incontro di oggi (ieri, ndr ) – spiega Bressa – ha la stessa cifra di quello con Emilia Romagna e Lombardia: nasce da una volontà comune di intenti, fermo restando che si tratta di una questione molto complicata. Stiamo lavorando per rendere possibile, in un tempo ragionevole, questo accordo. Zaia è stato esplicito, c’è la volontà di considerare questo lavoro come strutturato e da consegnare al prossimo governo». Quanto ai tempi, Bressa scherza: «Non abbiamo scadenza come il latte ma diciamo che in una decina di giorni, intorno al 20 gennaio, dobbiamo chiudere. Sul piatto ci sono anche materie ulteriori particolarmente ampie come il governo del territorio che significa difesa idrogeologica ma anche urbanistica e prevenzione. Si è parlato, poi, di ordinamento sportivo ma anche di sviluppo economico che è, naturalmente, un argomento a dir poco vasto. Procediamo per gradi».Il treno è in corsa e Zaia ha ricordato: «Non contempliamo interruzioni». Ieri pomeriggio si è riunito il tavolo sulla sanità mentre per l’ambiente c’è un nuovo appuntamento la prossima settimana. E sempre domani, fa sapere Bressa, inizia il dialogo con Liguria e Piemonte che pare puntino a un ragionamento di «macro regione a Nord Ovest» come ha specificato il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino. «All’avvio delle nuova legislatura nazionale vogliamo essere allo stesso tavolo con l’Emilia Romagna e la Lombardia», ha spiegato.
Tagliente, invece, il giudizio sul Veneto, che sarebbe «in stallo visto che punta a mettere in discussione gli equilibri fiscali». Zaia tira dritto e, rispetto all’incontro di ieri, parla di «battute finali» e «pietra miliare». Quando il governatore ribadisce di aver chiesto «tempi certi per il lavoro che si farà in futuro con altri interlocutori governativi» si riferisce proprio a quel calendario che gli uffici regionali stanno ultimando per poi sottoporlo alla controparte romana. Certo, resta aperta la questione più rilevante, quella del residuo fiscale e al proposito Zaia non pare intenzionato a mollare: «I finanziamenti sono fondamentali, verranno discussi con il Mef, il ministero dell’Economia e delle Finanze, rispettando, però, il parametro per cui ciò che una regione manda a Roma deve tornare sul territorio».
Il Corriere del Veneto – 11 gennaio 2018