In data 27 luglio il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle dell’IzsVe ha confermato la positività per virus influenzale tipo A sottotipo H5 in un altro allevamento di tacchini da carne in provincia di Verona, questa volta nel comune di Nogara. Nell’allevamento erano presenti 12.200 tacchini maschi di circa 70 gg che, domenica scorsa (23 luglio 2017), hanno cominciato a manifestare sintomatologia nervosa. Inoltre da lunedì si era osservato un lieve aumento della mortalità.
Nello stesso giorno, l’Izs della Lombardia e dell’Emilia-Romagna ha confermato la positività per virus influenzale tipo A sottotipo H5 in un allevamento di galline ovaiole (circa 120.000 volatili) situato nella provincia di Mantova. Ulteriori informazioni sui due focolai e sulla caratterizzazione del virus verranno comunicate appena disponibili.
Le operazioni di abbattimento del focolaio in tacchini da carne confermato il 25 luglio 2017, nel Comune di Albaredo d’Adige in provincia di Verona, sono state concluse ieri sotto la supervisione dei servizi veterinari. Il virus identificato ad Albaredo d’Adige è stato caratterizzato dal Centro di Referenza Nazionale come un virus influenzale sottotipo H5N8 ad alta patogenicità.
Il 28 luglio entrambi i virus dei casi confermati, a Verona e a Mantova, sono stati caratterizzati dal Centro di Referenza Nazionale (CRN) come virus influenzale sottotipo H5N8. Inoltre, il CRN ha confermato che il virus identificato a Verona appartiene a un ceppo ad alta patogenicità (HPAI). Come previsto dal D.Lgs. 9/2010, sono state definite le zone di protezione e di sorveglianza e sono state adottate le misure di controllo ed eradicazione.
L’Unità organizzativa Veterinaria della Regione ha trasmesso ai servizi veterinari (in particolare dell’Ulss 9 Scaligera) la mappa delle zone di restrizione (ZP di 3 Km e ZS di 10 Km) e l’elenco degli allevamenti avicoli in esse ricadenti. Nella nuova ZS rientrano anche alcuni allevamenti della provincia di Mantova.
L’allevamento colpito a Nogara si trova a poche centinaia di metri dal confine con i comuni di Isola della Scala e di Salizzole, dove sono presenti oltre 40 mila capi. Le procedure di abbattimento dovrebbero iniziare oggi. Attorno ai capannoni dove sono allevati gli animali è stato predisposto un cordone sanitario che impedisce a chiunque di avvicinarsi fino a quando non sarà attivata la procedura per la soppressione in massa dei volatili. Intorno al focolaio è stata disposta una zona di protezione del raggio di tre chilometri e un’altra di sorveglianza del raggio di ben 10 chilometri. Tutte le finestre di aerazione e gli ingressi degli allevamenti sono stati protetti con reti a maglia fitta per evitare il contatto tra polli e tacchini con uccelli selvatici che sono il principale veicolo di trasmissione del virus. «Siamo in piena emergenza», spiega Fabrizio Cestaro, direttore del servizio veterinario dell’Ulss 9 Scaligera, «ci sono due focolai nel veronese e dobbiamo far fronte agli abbattimenti e a tutte le misure sanitarie previste per legge. Il virus è ad alta patogenicità e può colpire gli allevamenti vicini a quelli risultati poi infetti».
Per maggiori informazioni sulla situazione epidemiologica italiana per Influenza Aviaria, si rimanda al sito dell’IZSVe, Centro di Referenza per la malattia.
Focolai in Italia | PDF (Ultimo aggiornamento: 27/07/2017)
Mappa focolai | PDF (Ultimo aggiornamento: 27/07/2017)
28 luglio 2017