La Commissione europea, vista la comparsa in Italia di ulteriori focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità appartenente al sottotipo H7N7, ha ritenuto necessario adottare nuove misure di salvaguardia. E ha quindi modificato con la decisione 2013/453/UE, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea il 13 settembre, le zone soggette a restrizioni nelle parti A, B e C dell’allegato della decisione di esecuzione 2013/443/UE. La situazione dell’influenza aviaria in Italia è stata esaminata nella riunione dell’11 settembre dal Comitato europeo per la catena alimentare e la sicurezza animale, presenti i capi veterinari di tutti gli Stati membri e la Commissione europea. La Commissione ha approvato le nuove misure di salvaguardia applicate dalle autorità sanitarie italiane per contrastare l’espansione del virus.
Per contrastare l’espansione dell’H7N7, l’Italia, come prevede la normativa Ue, ha circondato gli allevamenti colpiti da tre zone di salvaguardia che rappresentano altrettanti cordoni sanitari.
Il primo, ad alta protezione, include tutti i focolai individuati dove i volatili vengono abbattuti e nessun movimento di pollame, nè dei loro prodotti, è autorizzato. Nel secondo, di sorveglianza, le misure di prevenzione vengono mantenute ma in modo meno restrittivo. Alle due zone si aggiunge un’area di sicurezza dove invece possano essere commercializzate partite di pulcini di un giorno e uova da cova, a condizione che gli altri Stati membri e i Paesi terzi a cui verranno inviate accettino di riceverle.
La Commissione europea aveva adottato una prima decisione di esecuzione la 2013/439/UE in seguito alla notifica da parte dell’Italia della comparsa di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità appartenente al sottotipo H7N7 in un’azienda situata nel comune di Ostellato, nella provincia di Ferrara, regione Emilia-Romagna, in data 15 agosto 2013, che stabilisce disposizioni sulle zone di protezione e sorveglianza da istituire attorno al focolaio. A causa della comparsa di un secondo focolaio di malattia nel comune di Mordano, nella provincia di Bologna, regione Emilia-Romagna, la Commissione ha adottato la decisione di esecuzione 2013/443/UE che ha modificato i limiti delle zone di protezione e sorveglianza ed ha istituito ulteriori zone soggette a restrizioni.
Ora dopo la notifica del focolaio di Bondeno che ha esteso la zona di salvaguardia a comuni delle province di Modena e Mantova, oltre che del Ferrarese, Bolognese e del Polesine.
c.fo. – 14 settembre 2013 – riproduzione riservata