Una vampata di fuoco partita dalla scintilla di una saldatrice brucia il tetto di due stalle e costringe i proprietari a macellare 63 tori. Rapido e devastante incendio, a Zimella, in via Stazione. Nell’azienda agricola dei fratelli Foletto, in pochi minuti è successo il finimondo. Gravi le conseguenze, sia emotive che economiche.
Giorgio Foletto racconta quei paurosi e drammatici attimi. «Martedì, alle 19.30, io e i miei fratelli eravamo in uno dei ricoveri per riparare un box rotto da un toro». In quel momento nella stalla non vi erano animali: un carico con nuovi vitelli sarebbe arrivato nella notte. I fratelli stavano saldando il divisorio in ferro di un recinto quando una favilla è finita in un residuo di liquame. «È partita una fiamma che ha lambito il soffitto che ha iniziato a bruciare in pochi secondi. Siamo fuggiti e abbiamo chiamato i pompieri». Per la concitazione, Foletto ha chiamato il Suem anziché il 115. Intanto, le fiamme sono passate attraverso una fessura, a pochi centimetri dal soffitto, intaccando la stalla adiacente, dove c’erano 63 tori charoláis di 17 mesi. I pezzi di metallo e poliuretano presenti nel tetto e attaccati dal fuoco, sono colati sulle schiene dei tori provocando gravi lesioni. Si è formata una colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. I tori hanno inalato anche i gas nocivi della combustione. Sul posto sono giunte le autobotti di Lonigo, Verona e Legnago, i carabinieri di Cologna e il veterinario dell’azienda, oltre al sindaco Alessia Segantini e la responsabile veterinaria dell’Ulss 20 Judith Moser. I vitelli sono stati fatti uscire dalla stalla: il veterinario ne ha verificato le condizioni. I pompieri hanno impedito che il rogo di propagasse ad altre stalle. L’allevamento è molto grande: conta un migliaio di tori. «Abbiamo telefonato all’autotrasportatore per portare i vitellini in un’altra azienda», dice Foletto. «I veterinari ci dicevano che i tori feriti sarebbero stati abbattuti». All’una di notte, gli animali sono soppressi in un macello del Trevigiano. I pompieri hanno dichiarato inagibile la struttura. I tetti, rinnovati un anno fa,, erano assicurati ma la perdita dei tori, del valore di 50 mila euro, difficilmente sarà rifondata.
L’Arena – 23 aprile 2015