RISSA CONTINUA Scoppia il caso degli insulti «sessisti» alle deputate Pd da parte del grillino De Rosa. Oggi Beppe Grillo a Roma: «Siamo la nuova resistenza»
Il Movimento 5 Stelle scatena l’offensiva in Parlamento. E dopo la bagarre di mercoledì innescata dalla «ghigliottina» fatta cadere sul decreto Imu-Bankitalia dal presidente della Camera Laura Boldrini, ieri deputati e senatori “stellati” hanno alzato il livello dello scontro: commissioni occupate, proteste in Aula e, in serata, l’annuncio di un ricorso alla Corte costituzionale per ottenere l’annullamento non solo della votazione incriminata sul dl Imu-Bankitalia ma anche su legge elettorale e decreto carceri. Contribuisce a far capire il clima la decisione della Boldrini di “blindare” i suoi uffici. Non è tutto, però: proprio ieri è arrivata la denuncia del M5S (più volte evocata) contro Giorgio Napolitano per “impeachment”. «Siete dei guerrieri meravigliosi» esulta Beppe Grillo in un post dal titolo “Siamo la nuova resistenza” . Oggi l’ex comico genovese sarà a Romaper incontrare i suoi parlamentari.
Riavvolgiamo il nastro di una giornata parlamentare tesissima. Al mattino si capisce subito che il M5S non ha intenzione di “archiviare” quanto accaduto la sera prima: la scelta del presidente della Camera di tagliare gli interventi su un decreto (in scadenza). Si comincia con l’occupazione della commissione Giustizia della Camera, si prosegue con il blitz (fallito) in quella Affari costituzionali dove viene votato il testo base della legge elettorale. L’azione si sposta in sala stampa dove alcuni deputati grillini (tra cui Alessandro Di Battista) impediscono al capogruppo Pd Roberto Speranza di parlare di fronte alle telecamere. C’è poi l’ufficio di presidenza convocato sugli incidenti di mercoledì: il M5S decide di non partecipare. L’istruttoria si chiuderà lunedì («Verranno presi dei provvedimenti» è la previsione di Boldrini). Infine la decisione di disertare l’Aula, sia alla Camera che al Senato. «Hanno scambiato il Parlamento per una specie di ring» è il commento del segretario del Pd Matteo Renzi.
Ma il “movimento” non si ferma: per tutto il giorno le dimissioni di Stefano Dambruoso, il deputato di Scelta civica che, nel ruolo di questore della Camera, mercoledì ha colpito l’esponente del M5S Loredana Lupo che aveva lanciato l’assalto ai banchi del Governo. «Sono dispiaciuto per tutto quello che è accaduto ma bisogna trovarsi in certe situazioni per capire che tipo di violenza si percepiva nelle condotte dei deputati 5 Stelle» ha provato a scusarsi l’ex magistrato. «Non ho ricevuto una telefonata e neppure una parola di scuse né da lui né dalla presidenza della Camera» replica Loredana Lupo. Il M5S è però a sua volta sotto accusa per le accuse “sessiste” rivolte alle deputate Pd da Massimo Felice De Rosa («Siete qui perché siete brave a fare i p…»). Parole da cui il gruppo si dissocia.
Ce ne è abbastanza per una reprimenda della Boldrini al M5S. «Non sa utilizzare gli strumenti che ci sono per svolgere il suo ruolo e allora ricorre ad altri mezzi: la violenza, le minacce, il turpiloquio. Tutte cose inaccettabili» dice la terza carica dello Stato che rivendica la scelta di aver bloccato l’ostruzionismo sul decreto Imu-Bankitalia («O la tagliola o gli italiani domani avrebbero dovuto pagare la seconda rata dell’Imu»). A proposito dello scontro in sala stampa: «È pericoloso che si ricorra alla violenza tutte le volte in cui non si è d’accordo». Per tutta risposta il M5S fa sapere di valutare la richiesta di dimissioni della Boldrini.
Ieri la denuncia di “impeachment” per il Capo dello Stato, da tempo annunciata dal M5S. «Un uomo così non può continuare a essere il presidente degli italiani» è l’atto di accusa di Grillo. Ma nei gruppi parlamentari si registrano malumori tra chi non è stato messo a parte dell’iniziativa.
Il Sole 24 Ore – 31 gennaio 2014