Prima l’assalto agli orti di Fregona, Sarmede, Cordignano, poi ai fienili del Cansiglio. Con i pascoli dell’altopiano coperti dalla neve abbondante, i cervi mettono a soqquadro le riserve delle aziende agricole e il sindaco Giacomo De Luca, da una parte, e il sindacalista dell’Anpa, Paolo Casagrande, dall’altra, sollecitano la vigilanza di notte.
Altrimenti? «I contadini, legittimamente, si arrangeranno». E uno di questi, Diego Bortoluzzi, ha minacciato che sparerà agli animali. Bortoluzzi, l’altra notte,è stato vittima di un vero e proprio assalto. Un grosso branco di cervi ha sconfinato oltre la “riserva” del demanio regionale e ha attaccato e rovinato in una sola notte 13 rotoballe di erba medica biologica fasciata, per circa 100 quintali di foraggio ad alto valore proteico che ora si ossiderà a contatto con l’aria deteriorandosi del tutto. Un danno ingente, da oltre 10 mila euro. Il branco selvaggio, non contento dell’abbuffata attuata, ha inoltre azzannato anche un altro cumulo di rotoballe di prezioso fieno biologico di 2° taglio. La situazione, generatasi dalla forte presenza di neve che ricopre tutta la foresta e la Piana del Cansiglio, ha spinto i cervi a cercare altrove il cibo. Consistente il danno patito dall’azienda Bortoluzzi, che in poche ore nell’oscurità si è vista rovinare una importante parte delle scorte foraggere invernali e quelle più preziose dal punto di vista qualitativo, peraltro di foraggio biologico che costa molto caro nel mercato e difficilmente reperito nell’annata 2012 che è stata siccitosa e poco produttiva. L’allarme dai Bortoluzzi è alto, perché dalle prossime notti il branco sicuramente tornerà alla carica per rifocillarsi ancora a danno e spese dell’allevatore. Per questo Anpa Veneto ha chiesto l’intervento della polizia provinciale e del corpo Forestale dello Stato affinché siano attuati interventi dissuasivi per allontanare i cervi come è stato fatto ripetutamente nella Piana del Cansiglio. Una richiesta condivisa dal sindaco di Fregona. «Le nostre famiglie, che con tanta apprensione per la crisi, coltivano la verdura di cui hanno bisogno, sono davvero infastidite ed arrabbiate, tanto più le aziende agricole», sottolinea De Luca. «È chiaro che di fronte a un disinteresse delle istituzioni, l’azienda dovrà trovare delle soluzioni per “legittima difesa” perché in pochi giorni si rischia di mettere alla fame 60 bovini, e tutto perché un branco di animali selvatici protetti e incontrollati si permette di mangiare a sbafo», minaccia Casagrande che, anzi, chiede ad ambientalisti e al presidente Zaia di autorizzare immediatamente la caccia al sovrannumero di cervi.
La caccia ai cervi sarebbe dovuta scattare ancora 2 anni fa, programmata da Veneto Agricoltura per l’abbattimento di 400 capi l’anno per un triennio. 1200 ungulati rispetto agli oltre 2500 censiti all’epoca. La “campagna”, però, non è mai partita, soprattutto perché Luca Zaia ha inteso dar ascolto al vasto arcipelago di ambientalisti ed animalisti che l’avevano sollecitato ad evitare la mattanza. Gli allevatori lamentano circa 120 mila euro di mancati risarcimenti
La Tribuna di Treviso – 27 gennaio 2013