La Regione ne voleva cento, equamente ripartite tra le Università di Padova e Verona. E il colpo di scena destinato ad accontentare la richiesta degli atenei è arrivato in zona Cesarini. Dalla Conferenza Stato-Regioni salta fuori un tesoretto che aumenta il numero delle borse di studio per il corso triennale di formazione post laurea in Medicina generale: l’intesa raggiunta nelle scorse settimane infatti ha permesso di accantonare 40 milioni di euro per coprire 860 borse in più, facendo salire il numero dei posti disponibili a livello nazionale da 1.243 a 2.103. In Veneto, dove i candidati erano 800, il concorso in programma il 25 settembre metteva in palio 60 posti. Ora l’esame è stato rinviato a data da destinarsi (presumibilmente a ottobre) e la Regione dovrà pubblicare un nuovo bando, ma sono in pochi a lamentarsi. Già nel bando che verrà annullato, infatti, si calcolava un fabbisogno pari a cento medici di medicina generale (meglio noti come medici di famiglia) e l’ammissione era stata limitata a 60 candidati (30 a Padova e 30 a Verona) proprio per le ristrettezze del budget, non senza l’impegno a incrementare il numero con ulteriori 40 posti «qualora il Ministero della Salute li autorizzi e ne confermi la totale copertura economica». In pratica, al Veneto spettava il 5% delle borse stanziate a livello nazionale. La nuova data dell’esame e la ripartizione delle borse aggiuntive verrà comunicata nella prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni, in programma a settembre. Ma se il rapporto resterà invariato, il Veneto dovrebbe strappare un centinaio di borse, proprio come sperava la Regione. «È da tempo che segnaliamo la carenza di borse a livello regionale – commenta Enrico Peterle, segretario della Fimmg (Federazione medici di famiglia) Formazione Veneto -. In Veneto il rapporto tra borse di studio e medici in attività è dell’1,5%, il più basso in Italia. Questo aumento contribuirà a ridurre il fenomeno dell’imbuto formativo tra i medici neolaureati che non riescono ad accedere né al corso di formazione né alla specialità. Speriamo che nei prossimi anni si continui su questa strada». Dal 2013 al 2014, le borse di studio riservate al Veneto erano salite da 40 a 50, per poi rimanere invariate fino ai 60 di quest’anno. Ora, con il nuovo bando, sale anche il numero dei candidati che verranno ammessi, che dovrebbe passare da uno su tredici a uno su otto.
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