Lavoro straordinario per il servizio veterinario dell’Usl 6 e per il Pronto soccorso: i tempi di permanenza degli alimenti fuori dall’ambiente refrigerato con il caldo di questi giorni sono un rischio in più, e si sono registrati decine di malori. Particolare attenzione alle sagre paesane o di quartiere, in cui si cucina all’aperto. Un hamburger invaso dai vermi. Un anziano della città lo aveva cotto alle 9 del mattino per mangiarlo a pranzo. Poi era uscito, lasciandolo vicino alla finestra aperta. Quando è tornato la sgradevole sorpresa. Si è precipitato negli uffici dei veterinari dell’Ulss pensando che si trattasse di carne avariata, e, invece, Stefano Ferrarini, coordinatore del servizio che si occupa di igiene degli alimenti di origine animale, gli ha spiegato che la colpa era del caldo e delle mosche. Che hanno trovato la finestra aperta e, attirate dall’odore dell’hamburger, hanno depositato sulla carne le loro uova, che in poche ore si sono trasformate in vermi.
Uno stock di tonno alterato dalle temperature torride di questi giorni. Per parecchie persone che lo hanno consumato cotto o crudo disturbi intestinali, nausea e vomito. Una partita di vongole contaminate dall’escherichia coli. È l’Ulss di Chioggia a dare l’allarme attraverso il Rasff (Rapid alert system for food and feed), il sistema di sicurezza alimentare dell’Unione Europea. Questo batterio provoca diarrea, intossica stomaco e reni.
Occorre ritirare subito i molluschi in vendita in diversi centri ed esercizi al dettaglio di Vicenza. I veterinari fanno più presto che possono, riescono a bloccare buona parte delle vongole, ma un certo quantitativo è stato venduto ed è finito sulle tavole dei vicentini. «Il rischio zero – dice Ferrarini – non esiste». Alcune confezioni di salmone affumicato pronto al consumo mostrano la presenza della listeria monocytogenes, un altro batterio gram positivo responsabile di tossinfezioni alimentari, particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza. Uova mangiate crude possono portare al pronto soccorso. Carpaccio di manzo ordinato in ristorante. Anche qui la conseguenza per gli incauti commensali è un forte mal di pancia. Preso d’assalto il centralino di viale Camisano.
Lunga la lista delle segnalazioni. Il caldo continua a fare vittime, e per la squadra di Ferrarini – 9 veterinari, 1 tecnico della prevenzione, 3 amministrativi – il lavoro si fa ancora più intenso, anche se non è semplice, fra venditori ambulanti, chioschi all’aperto, sagre che a giugno si moltiplicano, oltre ai sopralluoghi nei macelli, negli allevamenti, negli stabilimenti di produzione, nei supermercati, nei negozi, controllare tutto. «Diffidate dall’acquistare prodotti esposti all’aperto – dice Ferrarini -, come formaggi, insaccati, salsicce. Con queste temperature, anche se confezionati al mattino, possono non essere più commestibili la sera. Controllate sempre che escano da un banco frigo. Se acquistate carne, pesce, salami in un supermercato o in un negozio dotatevi sempre di una borsa frigo. Il caldo aumenta le cariche batteriche, sviluppa tossine. Se in mezzo a questi microbi c’è un germe patogeno come la salmonella, il campylobacter, l’escherichia, può partire il processo di contaminazione che, dal tagliere di casa, può attaccare anche altri alimenti, la frutta, la verdura. Controllate attentamente la data di scadenza e la temperatura di conservazione del prodotto». Grande attenzione anche in casa. «La temperatura del frigo deve oscillare fra i 4 e 5 gradi. Misuratela con un termometro. Mai mettere negli scomparti del frigidaire alimenti appena cotti, che alzano la temperatura. Per raffreddare i cibi, fate come le vostre nonne che usavano la moscarda. Immergete nel secchiaio riempito di acqua la pentola coperta da una retina che impedisce il contatto con gli insetti e permette l’areazione dei cibi». ·
Il Giornale di Vicenza – 12 giugno 2015